LAQUILA. E arrivato in auto Benedetto XVI e non in elicottero, come era previsto, a causa del maltempo.
Accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta e dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il pontefice ha scelto come prima tappa nei luoghi colpiti dal sisma, la tendopoli di Onna dove ha accarezzato i bambini e parlato con gli sfollati: Gli abruzzesi, anche in nome delle persone morte sotto le macerie, attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide. ha esordito Papa Ratzinger nel suo discorso – Sono finalmente con voi, in questa terra splendida e ferita che sta vivendo giorni di grande dolore e precarietà. Vi sono stato accanto fin dal primo momento, ho seguito con apprensione le notizie condividendo il vostro sgomento e le vostre lacrime. Vorrei abbracciarvi con affetto ad uno ad uno.
Un discorso che ha acceso un barlume di speranza per le migliaia di rifugiati che stanno affrontando un periodo molto difficile. Ad aggravare la situazione, oltre allo sciame sismico che sta continuando a far tremare le terre dAbruzzo anche il maltempo che imperversa in questi giorni. Dopo la visita ad Onna, Benedetto XVI è giunto alla basilica trecentesca di Collemaggio, gravemente danneggiata dal sisma, dove sono state esposte, per l’occasione, le spoglie di Celestino V. Papa Ratzinger ha devoluto la stola di lana bianca che indossò il giorno dell’inizio del suo pontificato che simboleggia il legame tra il successore di Pietro e
Dopo Collemaggio il Papa si è recato a LAquila e, davanti alle macerie della Casa dello studente, ha incontrato un gruppo di dodici giovani con i quali si è intrattenuto a parlare per poi recarsi alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito, tappa finale del suo viaggio in Abruzzo, dove ha salutato tutte le autorità istituzionali e religiose: A ciascuno vorrei far giungere una speciale parola di apprezzamento. Grazie di ciò che avete fatto e soprattutto dell’amore con cui l’avete fatto. Andate avanti uniti e ben coordinati, così che si possano attuare quanto prima soluzioni efficaci per chi oggi vive nelle tendopoli. Lo auguro di cuore e prego per questo. E stato assai toccante pregare davanti alla Casa dello studente, dove non poche giovani vite sono state stroncate dalla violenza del sisma, e altrettanta è stato venerare le spoglie del santo papa Celestino V mi ha dato modo di toccare con mano il cuore ferito di questa città.
Papa Benedetto XVI ha lasciato i luoghi del sisma accompagnato da un caloroso applauso mentre