LAQUILA. La scorsa settimana aveva lanciato lallarme su un imminente disastroso evento sismico in Abruzzo, mettendo nel panico i cittadini dellAquila e di Sulmona, già impauriti per lo sciame sismico che da metà febbraio faceva tremare le loro zone.
Giampaolo Giuliani, ricercatore dellInfn dei laboratori nazionali del Gran Sasso, è ora stato denunciato per procurato allarme dopo una riunione durgenza della commissione grandi rischi della protezione civile. Il disastro annunciato, però, è avvenuto e questo sta scatenando numerose polemiche.
Le previsioni di Giuliani si basano sullanalisi di un gas radioattivo (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre. Il tecnico ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Randon con laiuto di un sismografo che, a causa dellintenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso, che ora accusa: È stato tutto proditoriamente architettato perché io potessi essere messo a tacere, addirittura con un avviso di garanzia. E ho le prove che è falso. Dal presidente dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Boschi e da Bertolaso vorrò le scuse per tutti i morti che ci sono stati oggi a lAquila: hanno dichiarato il falso domenica scorsa e ho i testimoni. Le loro dichiarazioni sono false. La mia previsione purtroppo era giusta.
Ma per il capo della Protezione Civile un scossa di questa intensità era impossibile da prevedere. La commissione grandi rischi presieduta da Franco Barberi – ha aggiunto Bertolaso – si è riunita a LAquila con tutti i tecnici locali, con il prefetto vicario e lassessore regionale della protezione civile, cerano tutti i più importanti sismologi compreso Enzo Boschi dellistituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Li ho mandati lì proprio perché a seguito di queste continue scosse nella zona avevo bisogno di avere elementi. E le conclusioni della commissione nazionale, massimo organo tecnico-scientifico dItalia, erano – ha continuato Bertolaso – che non si poteva assolutamente prevedere che cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi. Mi aspetto che di ovviamente questo se ne parlerà a lungo. È ben evidente che non avremo mai immaginato di dover evacuare una intera regione come lAbruzzo senza sapere quello che sarebbe accaduto successivamente. Purtroppo, aldilà di tenere tutta la struttura allertata e dopo cinque minuti eravamo già in sala operativa a lavorare, non potevamo fare altro.
Intanto, il premier Silvio Berlusconi invita a mettere da parte le polemiche e a dare aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto. Si tratta di polemiche – ha affermato ai microfoni di Radio1 – che succedono cose come queste. Purtroppo non ci sono mai state situazioni di avviso tali da poter essere certi di prevedere un terremoto.