Carinola, Festa Madonna delle Grazie nel ricordo dei terremotati

di Redazione

 CARINOLA. “Sono grato a quanti hanni deciso di non far sparare i fuochi artificiali in onore della Madonna delle Grazie, qui a Casale di Carinola, oggi, annuale ricorenza della festa patronale, destinando le somme alle necessità dei terremotati dell’Abruzzo”.

Con queste parole è iniziata l’omelia di padre Antonio Rungi, questa mattina, tenuta durante la santa messa delle ore 10,30 nella Chiesa parrocchiale di Casale di Carinola. Celebrazione presieduta dal teologo morale ed ex-superiore provinciale dei passionisti di Napoli, alla quale ha assistito il parroco don Luciano Marotta.
Una celebrazione raccolta, molto sentita, animata dai canti della schola contorum parrocchiale, con l’assistenza liturgica di vari giovani mistranti. La Statua della Madonna delle Grazie, solennemente esposta al culto dei fedeli, sul lato destro dell’altare e nella cappella dell’altare maggiore la statua di San Paolo Apostolo, di cui ricorre quest’anno il bimillenario della nascita e che a Casale restò per alcuni giorni nel suo intinario da Pozzuoli verso Roma.
 L’omelia di padre Antonio Rungi in occasione della festa della Madonna delle Grazie (qui è apparsa ad un giovane del luogo, una certa Antonietta Fava), è stata incentrata sull’autentico culto mariano che consiste nel tradurre in stile di vita solidale, di fede, speranza la propria esistenza. Attingendo dall’insegnamento di San Paolo Apostolo, padre Rungi ha parlato di Maria donna di fede, speranza, carità, di Maria piena di grazia e madre della grazia.
Partendo poi dalle varie affermazioni dogmatiche dal Concilio di Efeso del 431, con la proclamazione del dogma di Maria Madre di Dio, padre Rungi ha ripercoso le principali tappe della devozione mariana presso il popolo cristiano, invitando i circa 200 fedeli presenti in chiesa, tra cui diversi giovani, ad imitare la Madonna nella carità operosa e far tesoro anche del contesto ecclesiale e civile per tradurre la devozione mariano in un invito alla conversione e al rinnovamento.
 Sullachiesa del servizio, della carità, del grembiule che lenisce le sofferenze dei fratelli e sorelle in difficoltà rende più credibile il culto e la devozione mariano nell’attuale contesto storico. Subito dopo la santa messa, è iniziata la processione per le principali vie di Casale di Carinola, guidata dal parroco, don Luciano Marotta.
Ed è stato don Luciano a celebrare la santa messa, alle ore 12.00, al santuario della Madonna delle Grazie, che sorge nel luogo ove la Madonna è apparsa ad Antonietta Fava, luogo di culto particolarmente caro ai casalesi e ben tenuto, che sorge in una zona verde di particolare fascino e raccoglimento. Poi il rientro in chiesa ed in serata una nuova santa messa e dopo la festa civile con qualche sano divertimento, rispettoso del tempo di sofferenza per il grave e terribile terremoto in Abruzzo.
La Madonna delle Grazie è stata così festeggiata soprattutto da un punto di vista religioso, evitando tutto ciò che poteva contrastare con il dramma umano che stanno vivendo le popolazioni terremotate dell’Abruzzo.
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