SAN MARCELLINO. La Guardia di Finanza di Rimini ha sequestrato quattro appartamenti e altrettanti garage oltre a quattro aree urbane, per oltre 500mila euro, riconducibili a M.P. un imprenditore di San Marcellino (Caserta).
Luomo, già sotto processo davanti al tribunale di Bologna per usura e estorsione assieme ad altre due persone e ritenuto legato al clan dei Casalesi, aveva evitato di rogitare gli immobili acquistati reinvestendo i proventi dellusura.
Nel marzo dello scorso anno la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, grazie ad indagini condotte dal procuratore aggiunto di Bologna, Silverio Piro e dal pm Antonella Scandellari, aveva sequestrato nellambito delloperazione Cravatta altri 26 immobili (per sette milioni di euro), riconducibili alluomo. Ulteriori indagini nei confronti delluomo, accusato di aver taglieggiato imprenditori bolognesi e veneti, hanno poi permesso di individuare discrepanze tra i redditi e il suo patrimonio, scoprendo che aveva pagato gli appartamenti di Portogruaro, senza però rogitarli.
Per gli inquirenti luomo reinvestiva nellattività usuraria il denaro che arriva dall’agro aversano. Nelle carte processuali ci sono prove di suoi contatti con Paolo Cecere, esponente di spicco dei Casalesi. Già arrestato su ordinanza di custodia cautelare nel 2006, ora ha lobbligo di firma.