Diritti dell’infanzia, premio nazionale al II° Circolo didattico

di Redazione

Giuseppina PresuttoSAN NICOLA LA STRADA. Prestigioso premio nazionale è stato assegnato nei giorni scorsi dalla giuria dell’Associazione E.I.P. – Scuola strumento di Pace – al II^ Circolo Didattico “Giovanni Paoli II^, di cui è dirigente la professoressa Giuseppina Presutto.

Il primo premio EIP “Diritti dell’Infanzia” verrà consegnato alla dirigente il prossimo 20 maggio nel corso di una cerimonia ufficiale che si svolgerà presso la Sala delle Conferenza della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in via Castro Pretorio. Alla manifestazione sono stati invitati, oltre alla professore Presutto, le insegnanti ed una rappresentanza della scuola composta da cinque studenti. L’E.I.P. Associazione mondiale per l’Ecole Instrument de Paix, riconosciuta dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa, con statuto consultivo presso l’Onu, è sorta a Ginevra nel 1958 per favorire e promuovere l’insegnamento dei Diritti Umani e della pace mondiale per mezzo della scuola, intesa quale strumento di cooperazione, di superamento di egoismi personali, di comprensione, rispetto e amore, al servizio dell’umanità e dello sviluppo dei popoli. Jacques Muhethaler, fondatore dell’E.I.P. e volontario ambasciatore di pace del 1959, ha elaborato insieme a Jean Piaget proprio nel ’58 i sei Principi Universali di Educazione Civica, indispensabili per la formazione del ragazzo e la trasformazione dell’adulto, poiché aprono consapevolmente l’animo e la mente alle prospettive di una cultura di solidarietà e di pace: 1) La scuola è al servizio dell’umanità; 2) La scuola apre a tutti i fanciulli del mondo la strada della comprensione reciproca; 3) La scuola educa al rispetto della vita e degli uomini; 4) La scuola educa alla tolleranza, qualità che permette di accettare, negli altri, sentimenti, maniere di pensare e di agire diversi dai propri; 5) La scuola sviluppa nel fanciullo il senso di responsabilità, uno dei più grandi privilegi della persona umana. Più cresce il progresso tecnologico e scientifico, più l’uomo deve sentirsi responsabile; 6) La scuola educa il fanciullo all’altruismo ed alla solidarietà. Deve fargli capire che la comunità non può progredire senza sforzi personali e la collaborazione attiva di tutti.

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