SAN NICOLA LA STRADA. L’Italia sorpresa nel sonno, l’Italia in lutto, l’Italia ferita ha reagito nell’unico modo possibile: facendo sistema.
Un sistema straordinario, una formula alchemica di serietà, compostezza, umiltà. Con queste parole, il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, ha raccontato l’emergenza dopo terremoto. Le prime fasi dell’emergenza sono state affrontate mettendo in azione quel sistema tutto particolare che ha fatto della Protezione civile italiana un modello per tante realtà molto meno a rischio. I volontari di tuttItalia hanno dimostrato che questo sistema di protezione civile è il sistema, efficace e coeso, originale e flessibile: un modello di made in Italy che ha sorpreso e sorprende il mondo.
Tutta l’Italia si è mobilitata dallo scorso 6 aprile in una enorme gara di solidarietà. In questi giorni, più precisamente dal giorno di Pasqua, tre sannicolesi sono nella città di Capitignano, a 42 km da LAquila, insieme ai volontari dei nuclei comunali di Protezione civile di Trentola Ducenta, Parete e Carinaro, dove svolgono la loro opera di volontariato solidale in un campo di 40 tende con circa 300 sfollati.
La sensibilità e la forza degli italiani ha affermato Claudio Di Maio, uno dei tre volontari di San Nicola La Strada, gli altri sono Paolo Trama (nella foto) e Francesco De Cristofaro ci hanno dato la soddisfazione di vedere uno slancio umano tale che dalla tragedia ci ha proiettati in un universo fatto di solidarietà e amore incondizionato per il prossimo. Questa Italia ha aggiunto Claudio De Maio che questestate si laureerà in Coordinamento delle Attività di Protezione Civile presso lUniversità di Perugia non merita di vivere in situazioni a rischio, in costruzioni insicure e incontrollate che deturpano il territorio e minacciano le persone.
Claudio De Maio, che da anni, unitamente a Trama e De Cristofaro, è un componente del locale nucleo comunale di protezione civile, non sa quando tornerà perché al momento sono tante le priorità per i terremotati che tutti noi dobbiamo dare il massimo per alleviare, almeno in parte, le sofferenze ed i disagi degli sfollati.