Lettere in redazione: “Caro sindaco, il Burundi è a Teverola”

di Redazione

MunicipioTEVEROLA. Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da un lettore di Teverola che giudica l’ultima iniziativa pro-Burundi un “pretesto” per fare campagna elettorale.

“Lo scorso sabato, 18 aprile 2009, nella sala consiliare della città di Teverola, si è tenuto un importante incontro con un’associazione italiana che si prefigge come impegno la rinascita economica e sociale del Burundi.

L’iniziativa di questa associazione, portata a Teverola da una nostra concittadina, e supportata dalla presenza di un rifugiato politico burundese, è stata ampiamente discussa durante un dibattito che si è creato alla fine della presentazione della stessa: promuovere indipendenza dei cittadini burundesi dai colonizzatori ‘bianchi’, sfruttando le risorse naturali del territorio. L’obiettivo primario, comunque, è quello di portare assistenza sanitaria attraverso un ambulatorio, gestito interamente dalla popolazione locale, che necessita di 15mila euro annui tra spese di gestione e di medicinali. Come si può ben capire, l’iniziativa è più che meritevole e, nulla si vuole togliere all’associazione promotrice.

Quello che si vuole denunciare è l’ennesimo tentativo della nostra amministrazione locale, rappresentata per l’occasione dall’assessore Di Matteo, di fare proseliti per la campagna elettorale di giugno. In conclusione di serata, l’assessore, facendo le veci del sindaco Lusini, ha affermato che il Comune avrebbe finanziato l’iniziativa in Burundi. A questo punto sorge lecita una domanda: se il comune dichiara continuamente a tutti i cittadini teverolesi, di non avere fondi per i budget socio sanitari, per gli assegni familiari, per finanziare attività di tutela e salvaguardia del nostro territorio, da dove verranno i soldi per il Burundi? Come cittadino teverolese, mi sono sentito profondamente indignato. Non sembra un’altra manovra politica dell’amministrazione Lusini?

Onorevole sarebbe stato il loro gesto se finalizzato al puro sostegno di un’iniziativa onesta, ma, prima di guardare oltre i confini nazionali, potrebbero stendere la loro mano ‘amorevole’ e ‘disinteressata’ prima sui cittadini che dovrebbero rappresentare. Il Burundi, scusate il cinismo, è a Teverola”. (lettera firmata)

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