AVERSA. E’ quasi cominciata lestate e, come una proporzione logica, sono cominciati i tafferugli nella zona Parco Argo-Parco Coppola, dove vi è una delle concentrazioni più alte tra bar e punti di ritrovo, ed ovviamente di maggior transito di autoveicoli.
La storia capitata ad unanziana signora che domenica sera stava tornando a casa propria in via Modogliani ha dellassurdo. E lassurdità sta nel fatto che storie come questa spesso si ripetono proprio nellambito di quella che oramai viene definita la movida violenta.
Questi i fatti: domenica sera, intorno alle ore 21.30, una signora cerca di rientrare presso la propria abitazione di via Modigliani, percorrendo la strada nel senso giusto di marcia. Viene letteralmente bloccata da decine di auto che, percorrendo il senso opposto, tra laltro vietato, insultano la donna che poco riesce a fare vista lirruenza dei suoi aggressori. Fino quasi allaggressione fisica, tanto da richiedere lintervento dei carabinieri.
Presente sul posto e testimone dellaccaduto Nico Nobis, lavvocato aversano che si candidò alle scorse elezioni comunali nella coalizione del sindaco Ciaramella. Non ne possiamo più, siamo continuamente vittime di questi episodi che non sono ammissibili in uno stato civile. Le istituzioni ci abbandonano e ogni sera siamo costretti a chiedere il permesso a coloro che, contro ogni norma civile, sostano sul passo carrabile delle nostre abitazioni o che percorrono via Modigliani in senso vietato. Ai carabinieri ho dovuto esibire il tesserino e i documenti, e spiegare loro i fatti affinché provvedessero a verbalizzare laccaduto e magari smuovere qualcuno che dorme beato sulla propria poltrona. Nobis è solo uno dei tanti residenti della zona che denunciano uno dei problemi più sentiti in città.
Task force formate da vigili urbani e forze dellordine già sono attive da tempo nelle serate di movida, ma risulta evidente che ciò non basta, occorre rafforzare i controlli.