AVERSA. Anche in occasione della questione della richiesta di aggregazione del Rione Bagno al comune di Cesa, registriamo con rammarico unulteriore lacerazione al tessuto democratico dellistituzione comunale cittadina.
Ad affermarlo il consigliere comunale di opposizione dei Socialisti, Amedeo Cecere, secondo cui tale lacerazione è stata messa in atto proprio da chi dovrebbe essere lalfiere del confronto democratico perché rappresenta tutta la città.
Un riferimento chiaramente diretto al sindaco Domenico Ciaramella. Dopo aver disatteso limpegno a discutere anche con la minoranza dei fondi Piu, – continua Cecere – dopo aver disatteso limpegno al confronto circa la gara per lappalto della raccolta differenziata; il sindaco, già il giorno 1 maggio, cioè tre giorni prima della convocazione del Consiglio con allordine del giorno la questione ha dichiarato che il rione Bagno di Aversa non sarebbe passato al Comune di Cesa, rendendo inutile e pleonastica la riunione del consiglio comunale. E vero che il sindaco della città ha ampi poteri su una serie di questioni, ma proprio per questo in quelle poche determinazioni che sono rimaste di competenza del Consiglio comunale si dovrebbe avere la prudenza di aspettare che lo stesso Consiglio si pronunci. Diversamente, si riduce il Consiglio comunale ad un organo di ratifica di decisioni già prese e si rende inutile il ruolo dei consiglieri soprattutto di quelli di maggioranza. Immagino che non è facile resistere ad un insegnamento che viene dallalto: tutti ricordiamo che il presidente del Consiglio Berlusconi mesi fa ha proposto che il voto in Parlamento fosse esercitato solo dai capigruppo; ma fortunatamente quella proposta è stata fortemente osteggiata da Fini e non è passata e siamo ancora in un Paese democratico in cui la forma della democrazia è anche sostanza.
Fatta questa premessa, – aggiunge il socialista – venendo nel merito della proposta del centrodestra di bocciare la richiesta dei residenti del Rione Bagno, non mi convince la motivazione addotta dal sindaco che afferma Si tratta di una vicenda gestita male. Questo comitato è partito in quarta senza interpellarci. Infatti, il Comitato Rione Bagno ha risposto: Abbiamo chiesto al sindaco di Aversa un incontro da oltre un mese ma non siamo stati interpellati. Ora ci convoca per martedì, ovvero dopo il consiglio comunale. E ancora di meno convince la motivazione del rifiuto di oggi con la proposta di uno scambio futuro. Cito sempre il sindaco Ciaramella: Penso che, comunque, se ne possa parlare con calma anche per verificare la possibilità di uno scambio di zone omogenee individuando unarea che abbia il problema inverso a quello del Rione Bagno. Ammettendo indirettamente che in fondo non vi sono particolari motivi contro il distacco del rione Bagno da Aversa. Né può valere la motivazione addotta dal capogruppo del Pdl De Michele che si preoccupa di perdere i finanziamenti europei cedendo i circa 1300 abitanti del rione; perché comunque il numero dei residenti non va sotto i 50 mila. Per quanto riguarda la parte cesana, cè considerare che da notizie della stampa pare che il numero dei firmatari della richiesta del comitato locale sia poco più di cento, quindi intorno a meno del 10% dei residenti. Il che sembra un po poco per porre una richiesta pressante. Per superare la contesa sarebbe stato utile consultare, anche in modo informale, le popolazioni interessate. In tal modo, – conclude Cecere – si sarebbe rispettato democraticamente il parere di chi abita al Rione Bagno ed Aversa avrebbe avuto un valido argomento nei confronti di eventuali forzature dellente regionale.