Incarichi e appalti, chiesto rinvio a giudizio per Mastella e la moglie

di Redazione

Clemente Mastella e la moglie Sandra LonardoNAPOLI. La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del leader dell’Udeur Clemente Mastella e della moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, coinvolti assieme ad altre 21 persone, nell’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di incarichi e appalti.

Inchiesta avviata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che nel gennaio dello scorso anno provocò un autentico terremoto politico. Tra gli indagati figura ancheil consuocero dei coniugi Carlo Camilleri.

Nel febbraio scorso, la procura napoletana, a cui erano stati trasmessi per competenza territoriale gli atti dai pm di Santa Maria Capua Vetere, aveva emesso l’avviso di conclusione delle indagini, escludendo per Mastella il reato di associazione a delinquere, che era stato ipotizzato in una prima fase, maper lo stesso leader dell’Udeur, che si presenterà alle elezioni europee di giugno nella lista del Pdl, dopoessere stato ministro della Giustizia nel precedente governo Prodi, sono state invece confermate le accuse di concussione, abuso d’ufficio e rilevazione del segreto d’ufficio.

“Non ci voleva la zingara per indovinare che sarebbe andata così. – commenta Mastella – Comunque, per quanto mi riguarda, sono e resto sereno. Mi auguro solo che uguale serenità nei miei confronti ci sia anche da parte degli altri”. “Per male che vada – aggiunge l’ex ministro – avrò la consolazione di andare in galera con mia moglie”. Chiusa la parentesi ironica, Mastella ribadisce la propria estraneità ai fatti:”La presunta concussione nei confronti del presidente Bassolino- dice – è un atto politico. C’è ancora qualche filamento ideologico che considera un atto politico reato, ma io sono e resto tranquillo. Ogni tanto leggo sui giornali, prima di ricevere comunicazioni dai giudici che ci sono inchieste su appalti. Non mi sono mai occupato di appalti, le mie mani sono pulite”.

per Mastella “è irrituale che un avviso mi venga recapitato in campagna elettorale, ma questi sono i tempi della giustizia, ne prendo atto. Ogni tanto apprendo notizie dalla stampa di avvisi e atti giudiziari, vorrei precisare che si tratta sempre della stessa vicenda. C’è stata anche qualche archiviazione per la verità. Abbiamo infatti saputo che non siamo un’associazione di delinquenti, ma un partito. E come partito adesso pensiamo solo alle elezioni”.

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