IRAN. La pittrice iraniana Delara Darabi, condannata a morte per un omicidio commesso a 17 anni, è stata impiccata nel suo paese.
Lesecuzione, resa nota da Amnesty International, è avvenuta nonostante fosse stata accordata allimputata, il 19 aprile scorso, una sospensione di due mesi della pena.
Delara Darabi è stata riconosciuta colpevole di avere ucciso nel 2003 a scopo di rapina una parente con laiuto del suo ragazzo, condannato per questo a dieci anni di reclusione. La giovane confessò di essere stata lesecutrice materiale del delitto, ma durante il processo negò ogni responsabilità, gettando le colpe sul giovane e accusandolo di averla drogata. Processo che, fino ad oggi, non è stato considerato equo da Amnesty che accusa come la corte si è rifiutata di prendere in esame ulteriori prove. Lesecuzione della pittrice porta a 140 il numero di persone giustiziate in Iran nel 2009.
Il suo avvocato non è stato informato, nonostante lobbligo di legge di ricevere la comunicazione 48 ore prima dellesecuzione, afferma Hassiba Hadj Sahraoui, viceresponsabile di Amnesty per il Medio Oriente ed il Nord Africa. Secondo questultimo si è trattato di una cinica mossa da parte delle autorità per evitare proteste interne ed internazionali, che avrebbero potuto salvare la vita di Delara.
LIran ha ratificato la Convenzione Onu per i diritti dellinfanzia, che vieta la pena di morte per i minorenni, ma di fatto ancora non ne segue le indicazioni. Ecco perché Amnesty e le altre organizzazioni umanitarie chiedono allOnu di intervenire affinché i principi ratificati dalla Convenzione non restino soltanto sulla carta.