TEHERAN (Iran). La giornalista iraniano-americana Roxana Saberi, accusata dal governo iraniano di fare da spia per gli Stati Uniti, è stata scarcerata.
La notizia arriva da fonti giudiziarie iraniane, ma è stata anche confermata dalla tv araba “al-Jazeera”. La giornalista era stata arrestata lo scorso 31 gennaio e condannata, il 13 aprile, per detenzione di alcolici a otto anni di reclusione. Dopo la sentenza tutto il modo si era mobilitato per chiedere la liberazione di Roxana Saberi e anche lei, dal carcere, aveva iniziato lo sciopero della fame digiunando per ben due settimane. Oggi è arrivata la notizia che in appello la condanna era stata ridotta da otto a due anni con sospensione condizionale per cinque anni, e la Saberi è tornata in libertà. Il motivo della sentenza d’appello sarebbe il fatto che gli Stati Uniti vengono considerati un paese non ostile.
Infatti, come ha spiegato uno dei legali della reporter iraniano-americana Abdolsamad Khoramshahi, Saberi era stata condannata, in primo grado, per cooperazione con uno Stato ostile. Il verdetto di prima istanza – ha aggiunto Salahe Nibakht, l’altro avvocato della giornalista – è stato annullato con l’argomentazione che gli Stati Uniti non sono uno Stato ostile all’Iran.