Inter campione d’Italia, 17° scudetto

di Redazione

IbrahimovicMILANO. La sconfitta per 2-1 subita dal Milan a Udine ha regalato all’Inter la certezza “matematica” di vittoria dello scudetto 2008-2009.

E’ il quarto titolo consecutivo, il 17° nella storia, per la società nerazzurra guidata da Massimo Moratti che sabato ha festeggiato, oltre al tricolore, anche il suo compleanno. “E’ la prima volta che festeggio un compleanno vincendo uno scudetto”, ha affermato Moratti che ha dedicato la vittoria al padre Angelo e, parlando dell’uscita dalla Champions, ha esclamato: “Ora non me ne frega niente”.

L’allenatore Josè Mourinho, lo “Special One”, si autocelebra: “Lo scudetto è andato alla squadra più forte, cioè noi. Vincere al primo anno non era facile: non a caso noi allenatori diciamo sempre che ci vuole tempo. E’ una soddisfazione e da unico tecnico straniero su venti in Italia ancora di più. Con questo sono cinque titoli in tre paesi diversi: Trapattoni c’era riuscito in quattro, ma essere campione in due su tre dei più importanti campionati d’Europa finora era riuscito solo a Capello. E io ho ancora vent’anni per lavorare.

Gli anticipi di ieri sono stati: Udinese-Milan 2-1, Roma-Catania 4-3. Per oggi, alle 15, questi gli appuntamenti: Bologna-Lecce, Fiorentina-Sampdoria, Genoa-Chievo, Juventus-Atalanta, Napoli-Torino, Palermo-Lazio, Reggina-Cagliari. Nel posticipo delle 20.30, i neo campioni d’Italia dell’Inter affronteranno il Siena, sarà anche l’occasione per festeggiare a San Siro il tricolore. Insomma, una grande festa a Milano, una festa che però ha un grande punto interrogativo che ha nome e cognome: Zlatan Ibrahimovic, lo svedese, per il quale i tifosi corrono ormai in due direzioni opposte anche se delle eventuali scuse pubbliche nella passerella post Inter-Siena di stasera potrebbe cambiare tutto.

Quanto alla cronaca dell’anticipo Udinese-Milan: D’Agostino e Zapata, questi sono i nomi che decidono le sorti del campionato consegnando di fatto lo scudetto all’Inter prima dell’impegno casalingo con il Siena. In mezzo ci sarebbe anche il goal di testa di Ambrosini che però è servito solo a cambiare il tabellino finale. Mourinho aveva detto che voleva finalmente festeggiare lo scudetto in casa e non fuori come avvenuto nelle ultime due stagioni in casa prima di Siena (con il decisivo Materazzi su rigore) e poi di Parma (con la doppietta di Ibrahimovic) ma si ritrova ora a festeggiare ancor prima di scendere in campo. Strana coincidenza per uno che non ha mai fallito nella sua carriera un match point.

Nessuno si aspettava un passo falso dei rossoneri che nelle ultime giornate si erano avvicinati pericolosamente alla capolista sfruttando anche i tanti scivoloni di quest’ultima come la sconfitta a Napoli o il pareggio in casa con il Palemo a partita che sembrava ormai decisa ed ora si ritrovano a fronteggiare i problemi sia di una difesa nettamente ridimensionata dalla velocità di Floro Flores e Quagliarella sia di una squadra incapace di essere presente nei momenti cruciali della stagione come nel caso degli incontri contro il Werder, costata loro l’eliminazione, e contro la Juventus domenica scorsa, con un pareggio che ha tenuto invariata la distanza dai nerazzurri che però avevano pareggiato 2-2 in casa del Chievo.

Ancheglialtri deprincipali campionati Europei, Inghileterra e Spagna,sono stati decisi. Il Manchester aveva bisogno solo di un punto, arrivato grazie allo 0-0 interno contro l’Arsenal di Wenger, un altro titolo che si aggiunge ai tanti già vinti in questa stagione, in attesa della finale di Champions contro il Barcellona, divenuto campione di Spagna grazie alla sconfitta del Real Madrid rimediata contro il Vallaloid.

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