ROMA. E scontro tra il premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pd Dario Franceschini sul voto per le Europee del 6 e 7 giugno.
Alla trasmissione Telecamere, il presidente del Consiglio attacca: Il Pd è un pesce fuor dacqua, non sa neppure in quale gruppo sedersi al Parlamento europeo. Secondo Berlusconi, il Pd, dopo le europee, si dividerà in tre tronconi, e aggiunge: La sinistra sa di non contar nulla in Europa. Noi al contrario, se prenderemo tra 43 e il 45 per cento, come indicano certi sondaggi, costituiremo il gruppo più grande del Ppe: là dove si decide noi saremo i decisori in Europa. Potremmo essere coloro che indicano le rotte del Parlamento europeo, tutelando gli interessi dellItalia in Europa.
Dal premier anche linvito a non votare il piccoli partiti: Gli italiani che non hanno un ideologia di sinistra immodificabile a considerare che se danno il voto a piccolo partito sotto la soglia del 4 per cento, lo disperdono; e se danno il voto a partiti che avranno al massimo 3-4 deputati, essi non conteranno niente. Bisogna andare in Europa con un gruppo forte che conti nel panorama forte.
Durante la stessa trasmissione cè stata la replica di Franceschini, il quale, riferendosi alla percentuale di voti, commenta: Non esiste la soglia: la soglia è un gioco dei giornalisti. Io mi aspetto che gli elettori, gli italiani confermino che credono nella necessità per il Paese di avere una grande forza riformista che contrasta il Popolo della Libertà, che garantisce la qualità della democrazia italiana. E a quelli che sono stati nei nostri confronti anche delusi, magari si aspettavano che avvenisse tutto meglio più in fretta, a loro dico: non è il momento dellastensionismo.
In giornata, poi, il Pd ha mosso critiche nei confronti del Tg5: Ormai – ha detto Vinicio Peluffo, membro per il Pd della commissione di Vigilanza sullemittenza radio tv – per il Tg5 di Mimun sta diventando una vera abitudine: sabato sera aveva oscurato la denuncia di Franceschini dellemergenza rifiuti a Palermo, domenica, nelledizione delle 13 il Pd viene semplicemente ignorato. Neppure una voce mentre grande spazio alle interviste sui giornali di Berlusconi e degli altri esponenti del governo. Un comportamento da sanzionare anche da parte dellAuthority.
Ma nel mirino cè anche la Rai. Fabrizio Morri, capogruppo Pd in commissione di vigilanza Rai, polemizza proprio con la trasmissione Telecamere in onda di Raidue: E un episodio gravissimo: per mezzora a Telecamere il presidente del consiglio è stato intervistato a casa sua, avendo alle spalle il simbolo del suo partito. Nellintervista parallela il leader del Partito democratico era nello studio della trasmissione senza alcun simbolo. Una differenza di trattamento e una vera e propria violazione della par condicio. La presenza dei simboli – dice in una nota – è infatti prevista (per tutti, ovviamente) solo nelle tribune elettorali, nelle trasmissioni di approfondimento questo è escluso. Contro questa scorrettezza commessa dalla Rai e da Telecamere mi rivolgo allauthority sollecitandone lintervento e porrò la questione al presidente della commissione di vigilanza Rai, Sergio Zavoli.