Ddl sicurezza, Franceschini: “Spot elettorale”, Maroni: “Solo falsità”

di Angela Oliva

 ROMA. Con 297 sì, 255 no e 3 astenuti, la Camera ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza.

Il testo, che contiene tra l’altro il reato di clandestinità, la legalizzazione delle ronde, la schedatura dei clochard, l’inasprimento del 41-bis e nuove norme anti-graffittari,è passato al Senato ma lo scontro tra maggioranza e opposizione è stato duro.

Il segretario del Pd Dario Franceschini, infatti, ha attaccato duramente la maggioranza governativa: “È uno spot elettorale che va contro il diritto internazionale. Siete stati sordi alle nostre parole sordi alle parole dell’Europa. Perché quando ci sarà il G8 il nostro presidente del Consiglio non consegna ai suoi colleghi il piano sicurezza del governo per vedere cosa ne pensano? Non avete ascoltato nemmeno le parole dei vescovi, voi che siete così ipocritamente devoti. Quando c’è di mezzo il consenso avete usato anche parole di disprezzo contro la Chiesa italiana. Se la politica diventa caccia morbosa al consenso nonè più degna di essere chiamata tale. Avete tradito le promesse,– ha incalzato Franceschini – è stato un fallimento totale che tentate di coprire con proclami ad effetto. La sicurezza si tutela con le forze dell’ordine, che invece ora sono costrette a venire davanti a Montecitorio e protestare. Non hanno soldi per la benzina delle volanti, non hanno i soldi per riparare le vetture, non hanno soldi per prendere gli straordinari. Tentate di coprire tutto con la demagogia inutile e pericolosa delle ronde. Siamo l’unico paese che affida la sicurezza a gruppi di privati cittadini. Ci avete criticato quando abbiamo detto che 70 anni fa il paese conobbe le leggi razziali, – ha concluso – in quegli anni a bambini fu impedito a bambini di andare a scuola per motivi razziali. E veniva affidata la sicurezza a cittadini che andavano per le strade con camicia dello stesso colore. Noi non ci vogliamo tornare indietro. Per coprire tutto questo fallimento avete scelto la lotta all’immigrazione”.

Alle critiche mosse dal Pd, ha replicato il Ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Questa sinistra sa dire solo falsità ma i cittadini sapranno distinguere tra chi fa le cose e chi sa solo insultare. Ho detto semplicemente a Franceschini – spiega Maroni ai cronisti – di smetterla di dire falsità. Le può dire in televisione, ai comizi ma non può permettersi di dire certe cose in un’aula parlamentare. La presidente Bindi ha pensato di dovermi richiamare, cosa che poi però non lo ha fatto quando esponenti del centrodestra sono stati interrotti più volti di urla e grida. Franceschini ha parlato di leggi razziali, di periodi della storia a cui il solo paragone mi ripugna. Piuttosto andrebbe sottolineato – conclude Maroni – che questa sinistra ha votato contro anche alla norma, contenuta nel ddl sicurezza, contro la mafia. Allora che dovremmo pensare? Che chi ha votato contro favorisce la collusione mafiosa?”.

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Redazione
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