ROMA. Un attacco cardiaco ha stroncato la vita a Carlo Marcelletti, 65enne cardiochirurgo che lavorava allOspedale Civico di Palermo.
Il suo nome è legato al primo trapianto di cuore eseguito in Italia, avvenuto nel 1986 su Ivan di Fratta, un bambino di Roma. Marcelletti, però, è salito anche alla ribalta della cronaca con il coinvolgimento in alcune vicende giudiziaria legate alla sua attività professionale che lo hanno portato, nel maggio 2008, agli arresti domiciliari. Laccusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e concussione; secondo gli inquirenti, infatti, Marcelletti avrebbe chiesto ingenti somme di denaro ai genitori dei suoi pazienti sotto forma di donazioni alla sua associazione Abc, in cambio di una sistemazione migliore nel nosocomio durante la degenza. Su di lui, inoltre, grava laccusa di pedofilia per aver inviato alcuni sms hard alla figlia 13enne della sua ex convivente. Accusa, questa, confermata dallo stesso Marcelletti.
Resta il ricordo, al di là di tutto, di un grande medico come sottolinea il collega del Bambino Gesù di Roma Roberto Di Donato: Ha dato molto alla cardiochirurgia infantile, anche se ha avuto una vita travagliata. È stato amato e odiato. – prosegue – Tanta gente gli deve molto, me compreso. Provo gratitudine per averlo incontrato e aver imparato da lui.