FIRENZE. I finanzieri del G.i.c.o. di Firenze hanno arrestato in sette province, fra cui Napoli e Caserta, otto persone ritenute responsabili di riciclaggio di denaro sporco proveniente dal traffico di droga, usura, ricettazione di auto rubate, estorsione e acquisto di immobili per conto della camorra.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura fiorentina, sono durate due anni. Sequestrati, nelle province di Napoli, Salerno, Caserta, Prato, Lucca, Milano e Lodi, 25 immobili, quattro società e diverse autovetture, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.
Lorganizzazione si avvaleva di un ingegnere del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, Salvatore Coppola,ritenuto legato al clan napoletano dei Mazzarella e, grazie ai notevoli flussi di denaro provenienti dal narcotraffico e da altre attività illecite, aveva operato il deposito, in una banca di Prato, di circa 1 milione di euro per acquistare numerosi immobili.Da qui era nataloperazione «Botero» con cui le Fiamme Giallehanno scopertounorganizzazione legata alla camorra dedita al riciclaggio e allusura tra Campania, Toscana e Lombardia. Da questo aspetto dellinchiesta è partito un appello alle banche dal procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi: “Le banche devono rendersi conto che il riciclaggio di denaro si realizza anche attraverso di loro; tutte le operazioni bancarie sospette devono essere segnalate. Questa sollecitazione al mondo bancario è un ‘mayday’ necessario visto che le banche sono destinatarie di norme precise in materia di riciclaggio e usura”.
In carcere sono finiti: Mario Papale, 36 anni, di Ercolano (Napoli), per i reati di usura, riciclaggio, ricettazione, estorsione, abusiva attività finanziaria, detenzione illegale d’arma da fuoco, lesioni personali, impiego di denaro e beni di provenienza illecita, con la circostanza aggravante delle tipiche metodologie mafiose; Alberto Tradii, 37 anni, di Lucca, per riciclaggio, ricettazione, impiego di denaro e beni di provenienza illecita; Rosa Iacomino, 37 anni, di Ercolano (Napoli), per riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita; Michele Iacomino, 64 anni, per i reati di usura, estorsione, abusiva attività finanziaria, con la circostanza aggravante del metodo mafioso; Antonio Iacomino, 60 anni, per usura e abusiva attività finanziaria; Giuseppe Zeno, 37 anni, per i reati di usura, abusiva attività finanziaria; Salvatore Coppola, 51 anni, per riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita.
In manette ancheSalvatore Orabona, 37 anni, di Trentola Ducenta (Caserta), ritenuto legato al clan dei Casalesi, per ricettazione, riciclaggio, con la circostanza aggravante del metodo mafioso. Secondo gli investigatori era lui che si preoccupava di smistare verso Spagna e Germania autovetture provento di attività illecite collegate allorganizzazione.Proprio quest’ultimo, lo scorso 12 dicembre, scampò ad un agguato organizzato dal boss dei Casalesi Giuseppe Setola, capo dellala stragista del clan casertano arrestato nel gennaio scorso. Un commando guidato dallo stesso Setola sparò oltre 120 colpi di kalashnikov contro la sua abitazione a Trentola Ducenta e per sbaglio colpì una donna che si trovava nella cucina di unaltra abitazione. Nella stessa serata, i sicari di Setola eseguirono un altro agguato in una strada parallela a quella in cui abitava Orabona, senza provocare vittime poiché il “bersaglio” non uscì fuori.