ROMA. Dopo 19 anni dallomicidio di Simonetta Cesaroni, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per lunico indagato dellinchiesta Raniero Busco.
La vittima fu uccisa, con 29 coltellate, nellagosto del 1990 mentre si trovava nel suo ufficio in via Poma. Allepoca la Cesaroni era fidanzata con Busco, oggi 44enne, sposato con due figli, che si è sempre proclamato innocente ma oggi, in base anuovi elementi, la Procura ha riaperto le indagini.
Il pm Ilaria Calò, infatti, aveva disposto che i Ris facessero delle ulteriori analisi per verificare a chi appartenesse limpronta di morso sul seno sinistro della vittima. La consulenza, affidata a due dentisti e due medici legali, ha stabilito una compatibilità tra l’arcata dentaria dell’indagato e l’impronta del morso trovata sul cadavere. Inoltre, sono state rivenute tracce di saliva e di sangue maschili che combacerebbero con il Dna di Busco almeno al 70% ed escluderebbero la presenza di altri uomini nellufficio degli ostelli della gioventù.
Anche lalibi di Busco vacillerebbe secondo laccusa: lui, infatti, ha sempre sostenuto di aver aggiustato lo scooter di un amico che però ha dichiarato di non essere a Romaquel 7 agosto.
Il difensore di Raniero Busco, l’avvocato Paolo Loria, ha affermato di non sapere nulla del rinvio a giudizio del suo assistito: Non ho avuto ancora notizie, né ufficiali né ufficiose, rispetto alle decisioni della procura.