Rifiuti, i democratici criticano il “documento dei nove”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Sul documento sottoscritto dai sindaci di Sant’Arpino e di altri otto comuni dell’agro aversano, che hanno minacciato la fuoriuscita dal Consorzio Unico e la costituzione di uno autonomo per la gestione dei rifiuti, si esprime il gruppo consiliare del Pd.

“Quando denunciavamo l’incapacità e l’irresponsabilità di questa ‘ammucchiata’ ci rinfacciavano di mistificare e strumentalizzare. Mistificare significa ‘ingannare’. Ebbene, cari concittadini, dopo aver promesso un mese si e l’altro pure l’avvio della raccolta differenziata, ora scopriamo che questa difficilmente partirà per colpa del Consorzio Unico. Così hanno scritto i sindaci di 9 comuni dell’agro aversano nel documento approvato in data 22 maggio. Documento approvato e sottoscritto anche dal sindaco di Sant’Arpino. Non più tardi di un mese fa (22 aprile 2009), invece, il vicesindaco, con delega all’Ambiente, affermava in un comunicato: “In attesa del finanziamento del progetto definitivo già approvato, che prevede la realizzazione dell’isola ecologica in località Sant’Aniello, nello spazio adiacente il campo sportivo sarà realizzato, provvisoriamente, un vero e proprio eco-centro. Ciò al fine di rendere definitivamente operativa la raccolta differenziata e rispondere ai bisogni dei cittadini. A questo proposito, ho già fissato un incontro per la prossima settimana con l’Assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini per discutere proprio del finanziamento che porterà alla realizzazione dell’isola ecologica”. Oggi, il sindaco Eugenio Di Santo, con la sottoscrizione del ‘documento dei nove’, smentisce il proprio vicesindaco e ci dice che la raccolta differenziata non potrà mai decollare. Infatti, i sindaci dell’ex Geoeco, nel documento, affermano: “Non essendo effettuata la raccolta differenziata andiamo incontro ad ulteriori sanzioni che a loro volta compromettono un aumento del prelievo e quindi provocano un danno ai cittadini, all’erario e all’immagine dei territori”. Per qualsiasi iniziativa finalizzata ad un adeguato assetto funzionale e gestionale del consorzio, i sindaci chiedono di essere interpellati e affermano: “Ove perdurasse l’attuale status quo – annunciano – siamo pronti a costituirci in consorzio autonomo”. (dal documento dei 9 sindaci dell’agro aversano del 22 aprile 2009)”.

“Ai nostri concittadini – aggiunge il gruppo consiliare – ricordiamo che la passata amministrazione, nonostante l’emergenza rifiuti, raggiunse per la raccolta differenziata quote anche oltre il 20%. Ora loro, per ammessa incapacità, non riescono nemmeno a garantire, e senza emergenza in atto, il servizio nei giorni prestabiliti. Tutto questo per giustificare il mancato raggiungimento della percentuale imposta dalla legge? Però, per dare incarichi ad amici degli amici trovano tempo e risorse? Ma per quale obiettivo se non quello di soddisfare gli appetiti della clientela?”.

“Ecco, cari concittadini – conclude il Pd – un esempio classico di mistificazione e di inganno, dietro cui probabilmente si avverte la nostalgia per l’ex Geoeco, tanto criticata da Di Santo e Spanò, e che ora si vorrebbe ricostituire come giustificazione delle proprie incapacità e fallimento e, probabilmente, anche per soddisfare qualche appetito clientelare”.

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