AVERSA. Aversa continua il suo percorso nel settore della mobilità cittadina lanciando un altro sasso nello stagno rappresentato da chi vuole lautomobile ad ogni costo, anche per comprare le classiche sigarette.
Nonostante quei pochi centinaia di metri di pista ciclabile attualmente siano maltenuti e disseminati di cartacce, lamministrazione comunale continua nel rispetto del piano urbano traffico approvato negli anni scorsi in consiglio comunale allunanimità, nel creare un lungo anello che collegherà, sul proprio percorso, anche le due stazioni cittadine della metropolitana, creando altre possibilità di servirsi delle due fermate di Aversa Centro e Aversa Ippodromo cercando di non utilizzare lauto.
L’assessore in quota sindaco Rino Rotunno, con delega alle opere pubbliche, annuncia l’approvazione del progetto che sarà finanziato con fondi regionali e nazionali ed avrà come “capolinea” anche le due stazioni della metropolitana. Unoperazione che si colloca nellambito del Put (uno strumento la cui attuazione tante polemiche sta sollevando soprattutto tra i commercianti e lamministrazione) e che ha visto il varo in occasione di una delle ultime sedute di giunta di un progetto che sarà finanziato con fondi statali appositamente stanziati.
Nello scorso mese di aprile – ha dichiarato Rotunno – abbiamo partecipato al bando regionale per lassegnazione di ottocentomila euro che ci consentiranno di realizzare quel tratto di pista ciclabile che da via Vito di Jasi raggiungerà via Antonio Gramsci (zon ospedaliera Aversa Sud) per ritornare in città da via Kennedy, raggiungendo la fermata della metropolitana di Aversa Ippodromo.
Nei giorni scorsi, la presentazione del progetto relativo allultimo tratto che consentirà di percorrere con le biciclette via Alfred Nobel, via Enrico Fermi, via Arturo Garofalo per raggiungere, poi, la Variante e le fermate della metropolitana. Anche questopera, come tantissime altre in evoluzione ad Aversa, si collega ai progetti Por 2007/2013. Mentre da un lato si spera in un rapido finanziamento ed altrettanto rapida realizzazione, si auspica anche che gli aversani imparino a fare sempre più a meno delle auto. Ne va dellavvenire sia nostro che dei nostri figli. Ma quella dellauto ad ogni costo è unabitudine dura a morire.
Speriamo che le amministrazioni e i politici, al di là delle ideologie, siano determinati nel perseguire questo obiettivo, anche a costo di perdere qualche consenso del deficiente di turno.