AVERSA. Chi autorizza i lavori pubblici? Era questa la domanda rivolta alla autorità comunali da Aldo Cecere, ex ispettore onorario per i beni culturali della provincia di Caserta pochissimi giorni fa quando, da queste colonne, aveva segnalato lo scempio architettonico in fase di completamento in via Roma.
Dove per un intervento di ristrutturazione era stata deturpata la facciata del Cinema Dante, una delle primissime sale cinematografiche della città, chiuso ormai da anni. La risposta non è arrivata. In cambio, però, è arrivata la segnalazione di uno scempio ancora più grave stando a quanto sostiene lo stesso Cecere. Si tratta – scrive – di un abuso edilizio commesso nel centro storico. E più esattamente in via Vittorio Emanuele. Dove al di sopra del cornicione terminale del fabbricato posto accanto alla chiesa barocca dedicata a san Bartolomeo è stato realizzato un piano.
Come mostra la foto scattata da Cecere da la sensazione di una mansarda che Guasta irrimediabilmente la veduta prospettica delle cortine murarie e della strada, dove l’aggiunta edilizia supera di molto e copre addirittura la bella chiesa barocca. E’ – osserva l’ex ispettore onorario – l’ennesimo regalo di cattivo gusto agli aversani, alla loro storia che non meritano certamente tanto menefreghismo e intolleranza da chi, incolto, non tutela l’ambiente e la propria storia.
E’ l’ennesima e amara considerazione di come viene curato il patrimonio edilizi cittadino conclude Cecere riproponendo le domande: Perché i preposti alla cosa pubblica non controllano la fattibilità delle richieste di interventi edilizi nel centro storico cittadino? Esiste ancora la Commissione Edilizia Comunale o i lavori in tali delicati tessuti ambientali sono lasciati al caso?.
Considerando che da venerdì 5 giugno parte la quarta edizione di Aversa città d’arte sarebbe opportuno che i quesiti avessero risposta. Ne va della credibilità dell’iniziativa.