Ciaramella verso la quarta giunta

di Nicola Rosselli

Mimmo Ciaramella AVERSA. E siamo al Ciaramella quater. La quarta giunta nominata dal sindaco azzurro Mimmo Ciaramella in esattamente due anni di amministrazione.

Un nuovo esecutivo, in media, ogni otto mesi. Segno di una instabilità dovuta soprattutto alla sproporzionata grandezza di una maggioranza che oggi può contare ben venticinque consiglieri su trenta presenti in consiglio comunale. Un salire sopra il carro del vincitore che ha messo in difficoltà il vincitore stesso. E così Ciaramella è pronto a varare la sua quarta giunta di questo secondo mandato. Anche per trovare un posto al rappresentante del Nuovo Sud (Lama e Santulli) che, federato con l’Mpa, si appresta ad essere organico alla maggioranza. Un posto per il quale si ipotizza il ritorno dell’assessore della prima amministrazione Ciaramella: Geppino Mattiello.

Ad ammettere il rimpasto, tra le righe di un politichese che però non lascia dubbi, il segretario cittadino del Popolo della Libertà, Nicola Golia, che afferma: “Non possiamo non registrare la nascita del nuovo partito. Dopo questa fase elettorale si discuterà certamente di amministrazione, di politica locale, ma da tutto questo non deve necessariamente scaturire la necessità di un rimpasto. Del resto, i tempi della politica accorciano la vita, visto che già da martedì inizieremo a parlare di elezioni provinciali e regionali e questi nuovi temi non sono staccati dalla realtà locale”.

E a chi afferma, stesso dalla maggioranza, che vi sono assessori che non rappresentano nemmeno se stessi, Golia risponde: “E’ un ragionamento qualunquistico, anche se certe dinamiche andranno riviste”. Insomma, tradotto in soldoni: da martedì alla ricerca di nuovi equilibri.

Quasi simile, anche se più severa, la posizione dello stesso Ciaramella, che dichiara: “Succede sempre così; ci sono voci che danno per certo il rimpasto, le ho ascoltate anche io. Sarebbe meglio discuterne nelle sedi opportune. Insomma, non mi risulta alcunchè di ufficiale. Certo è che se qualcuno mi farà notare che c’è il Pdl e nuove situazioni, come ho sempre fatto, valuterò e prenderò atto”.

Anche il primo cittadino, poi, quando si parla di assessori poco rappresentativi conclude: “Sono valutazioni che un sindaco non può fare. Io difenderò sempre i miei assessori. Voglio, però, fare un ragionamento: con il Pdl abbiamo 14 consiglieri, tre Udc e Gdl e così via. In questo contesto un rimpasto non può essere portato avanti in ordine sparso. Se ci sono dei gruppi consiliari, ad esempio il Pdl con i suoi 14 consiglieri, dai quali il segretario politico mi deve assicurare l’apporto di tutti. Non è possibile che alcuni consiglieri di maggioranza, pur avendo assessori di riferimento in giunta, si comportano come appartenenti all’opposizione. Chi rema contro non può essere preso in considerazione e ci saranno provvedimenti”. E, aggiungiamo noi, l’avvertimento è chiaro: il quarto rimpasto serve per riallineare i riottosi.

Dall’opposizione, il comunista Mimmo Rosato commenta: “Rimango fortemente perplesso. Avere una giunta stabile significa avere un’idea di città da portare avanti. Se si cambia in continuazione non si sa che fare. O, meglio, si ha il solo fine, nonostante l’obesità dei numeri, di tutelare un interesse piuttosto che altri e non la città”.

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