AVERSA. Pdl, organizzazione del partito e rimpasto di giunta: anche le compagini politiche minori organiche o vicine al partito di Berlusconi rivendicano visibilità.
Dopo le recenti dichiarazioni del coordinatore cittadino del Nuovo Psi, Rosario Ippone, a manifestare lesigenza di un maggiore coinvolgimento nel partito, retto in provincia dal senatore Pasquale Giuliano, e nellamministrazione comunale guidata da Domenico Ciaramella, è il fondatore della lista civica Diritti e libertà per Aversa Valerio Ferrara.
La fase organizzativa che sta riguardando il Pdl in questi giorni dichiara Ferrara dovrebbe rappresentare loccasione per una più equa ripartizione delle cariche e delle rappresentanze. Appare quanto meno strano che, al momento, consiglieri comunali eletti tra le fila del centrodestra si vedano assegnate deleghe e incarichi, quando dallamministrazione della città sono state escluse forze politiche candidate sin dallinizio della passata competizione elettorale col centro destra e che al sindaco Ciaramella hanno fornito un forte contributo in termini di voti e di sostegno. Diritti e libertà per Aversa ha sin dalle passate elezioni comunali appoggiato la candidatura di Ciaramella e il progetto politico del centro destra e nonostante ciò non è stata affatto coinvolta nei processi decisionali della coalizione. Lorganizzazione del nuovo partito del Popolo della libertà potrà e dovrà rimediare anche a questequivoco. In questo mi allineo a quanto recentemente affermato dal coordinatore del Nuovo Psi Rosario Ippone. Intanto, annuncio che la lista Diritti e libertà per Aversa farà parte di un progetto politico costituito da liste civiche che avrà un suo primo naturale banco di prova alle prossime elezioni amministrative provinciali e regionali. Mi auguro che nel frattempo il Popolo della libertà ad Aversa assuma decisioni chiare e rispettose del mandato elettorale.
Un auspicio, dunque, quello di Ferrara, che in taluni passaggi del suo intervento acquisisce i toni dello sfogo, indicativo dellinsoddisfazione accumulata in questi mesi dai piccoli partiti e movimenti che, ritenendo di essere parte attiva del percorso politico del centrodestra, si sono di fatto ritrovati esclusi da qualsiasi forma di partecipazione. Cambierà questo stato di cose? Il centrodestra aversano ritroverà delle modalità decisionali più collegiali e rappresentative? Le probabilità a riguardo non sembrano altissime, soprattutto se si considera lattuale stato di fibrillazione tutto interno al Pdl; un partito in cui molti dei suoi esponenti continuano a vivere la loro condizione di separati in casa. Vedremo se lavvicinarsi di quel settembre tanto atteso per la scelta delle prossime candidature alle elezioni amministrative di inizio 2010 porterà ordine o, al contrario, aumenterà il tasso di conflittualità interno al partito.