NAPOLI. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno emesso 15 provvedimenti cautelari nei confronti di 13 persone (5 agli arresti domiciliari e 8 con obbligo di firma) per smaltimento illecito di fanghi e reflui provenienti dal sistema fognario.
Sequestrata, inoltre, la società Aragona Servizi Ecologia che, secondo le indagini dei militari, sversava direttamente in mare aperto sull’isola di Ischia, davanti alla splendida spiaggia dei Maronti, le acque delle fogne e i fanghi senza depurarli e trattarli.
Indagati anche sessanta albergatori dellisola che si sarebbero accontentati di una mera bolla di fattura che permetteva alla ditta di prelevare le acque reflue dalle loro strutture e di scaricare il tutto nei tombini adiacenti al mare, favorendo quindi l’illecito smaltimento.
In mare sarebbero finiti anche i liquami dal centro emodialisi dellAsl Napoli 2 che venivano miscelati con rifiuti non pericolosi derivanti da fosse settiche, recandogli la dicitura di “rifiuto non pericoloso”.
Agli domiciliari sono finiti: Lucia Pesce, socio amministratore della società Aragona servizi Ecologia, Vincenzo Pesce, operaio dell’azienda, Giuseppe Pesce, socio accomandatario della società Uniterra, Carolina Migliozzi, responsabile tecnico della Aragona e Giuseppe Di Lauro, chimico esterno della società.
Loperazione Dirty Island (Isola sporca), eseguita tra Ischia e Procida,è stata supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno consentito alla procura di Napoli di costruire le accuse di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e non, e devastazione dellecosistema marino per trarre ingiusti profitti dai due comuni isolani che pagavano le rispettive quote affinché le acque e i fanghi fossero trattati a norma di legge.
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