Ridimensionamento Soprintendenza Caserta, interviene l’Udc

di Redazione

Alberto Zaza D’AulisioCASERTA. Sul ridimensionamento della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Caserta interviene l’esponente dell’Udc Alberto Zaza D’Aulisio.

“La dolorosa vicenda dell’ulteriore ridimensionamento della Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle Province di Caserta e Benevento, sembra un codicillo di quel progetto irrazionale che nel quadro del ridisegno delle circoscrizioni amministrative in Italia finì col sopprimere soltanto la provincia di Terra di Lavoro, ricostituita nel 1945 dopo che Benito Mussolini, all’indomani del fatale 25 luglio, aveva riconosciuto il madornale errore commesso con la firma del decreto numero uno del due gennaio 1927.

All’epoca, per la verità, la volontà di trasformare Caserta in un quartiere di Napoli, fu temperata, nella sua assurdità, da iniziative compensative quali l’ampliamento del territorio comunale, comunque a discapito dei comuni limitrofi, ed il mantenimento di importanti uffici territoriali, quali sezioni distaccate come la Camera di Commercio ed il provveditorato alle opere pubbliche oltre che la sede della Banca d’Italia Oggi, l’attuale Capo del Governo ed il Ministro competente Sandro Bondi, sembrano non tenere in alcuna considerazione le potenzialità e i diritti sacrosanti di Caserta, andando giù duri e freddi, con tagli traumatici dagli inevitabili contraccolpi negativi non soltanto all’immagine ed alla dignità di una città e di un capoluogo, che non sono mai stati avari di consensi elettorali, ahimé malamente conferiti, verso il PdL, ma per la inevitabile contrazione di opportunità mirate allo sviluppo socio-economico che le draconiane riforme in atto vanno ad inficiare. Senza parlare dei grossi problemi che ricadranno sulle spalle del personale e delle famiglie dei dipendenti della Reggia per gli inevitabili trasferimenti a causa delle contrazioni dei quadri.

Caserta – da sempre – è adusa a subire scippi, sotto tutte le bandiere, sotto i governi di ogni colore, dalla perdita oramai lontana delle Accademie della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare alla Scuola Truppe Corazzate, dalla sede principale della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione alla Scuola Sottufficiali dell’Arma Azzurra. Tocca ora alla Sovrintendenza che è sulla strada buona per diventare una espressione meramente decorativa.

E tutto ciò tra l’indifferenza diffusa delle rappresentanze istituzionali dal Comune col sindaco Petteruti alla testa di una maggioranza senza nerbo (alla Provincia, che fino a qualche settimana fa non era commissariata, ma il suo Presidente aveva altro da pensare !) ad interventi inascoltati di qualche deputato (non me ne vorrà la mia amica personale Giovanna Petrenga che il suo leader nazionale dimostra di non tenere nella giusta considerazione, ma forse e sicuro che per lui e il fido Bondi non potrà esserci un altro 25 luglio.

E nell’aria già si avvertono sintomi di protesta forte che attendono di prendere corpo in occasione dei prossimi impegni elettorali. Ma speriamo bene per Caserta e per l’Italia.

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