TEHERAN. Dopo le accuse alla Gran Bretagna di aver ordito un complotto contro il governo iraniano per manomettere il risultato delle elezioni, arriva la notizia che otto iraniani che lavorano per l’ambasciata britannica a Teheran sono stati arrestati.
Sono accusati di aver avuto”un ruolo attivo e importante” nei disordini seguiti alle elezioni presidenziali del 12 giugno, quando c’è stata la discussa rielezione di Ahmadinejad.
La scorsa settimana il governo aveva già espulso due diplomatici britannici, mandandosu tutte le furie il premier Gordon Brown, che aveva risposto con analogo provvedimento. L’Iran aveva anche allontanato dalla capitale il corrispondente della Bbc John Leyne, sospettato di sostenere le manifestazioni contro il governo di Ahmadinejad. Nei giorni scorsi il ministro dell’Intelligence iraniana, Gholamhossein Mohseni-Ejei, aveva affermato che tra gli identificati come fomentatori dei disordini vi erano alcune persone con passaporto britannico.
Intanto, il ministero degli esteri inglese parla di “crisi di credibilità internazionale” ed è in contatto con le autorità iraniane per seguire la vicenda.