TEHERAN. Rilasciati cinque dei nove iraniani dipendenti dell’ambasciata britannica che erano stati arrestati domenica. Lo ha riferitoil portavoce del ministero degli esteri iraniano Hassan Ghashghavi.
Secondo le accuse mosse dal regime di Teheran, i nove avrebbero fomentato la protesta di questi giorni contro la discussa rielezione del presidente Ahmadinejad.
Lo stesso portavoce ha reso noto che il ministro degli Esteri britannico David Miliband e quello iraniano Manuchehr Mottaki hanno avuto una conversazione telefonica, e smentito la notizia riguardante la chiusura di ambasciate da parte dell’Iran: “Nonè in programma al momento alcuna chiusura di ambasciate ne’ il loro ridimensionamento”, ha detto Ghashghavi.
Intanto, in 22 distretti elettorali di Teheran e in altre province dell’Iranè cominciato un nuovo spoglio su un campione casuale del 10% delle schede delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso. Lo ha annunciato la televisione di stato al Alam. Il Consiglio dei Guardiani, massimo organo legislativo iraniano, aveva acconsentito a ricontare un campione casuale del 10% dei voti. Ma il candidato sconfitto, Mirhossein Mousavi, ha rifiutato la proposta, chiedendo il completo annullamento delle elezioni.