TEHERAN. Mir Hossein Mousavi, l’ex candidato riformista, ha parlato alla folla dei suoi sostenitori che hanno sfidato il regime scendendo ancora una volta in piazza.
“I brogli erano stati pianificati da mesi. – ha detto – Sono pronto al martirio e continuerò la protesta”.Mousavi ha chiesto di nuovo l’annullamento delle elezioni einvocato lo sciopero generale nel caso venga arrestato. Nel mirino dei riformisti non c’è più solo il presidente Mahmoud Ahmadinejad, ma – fatto mai avvenuto dalla rivoluzione khomeinista del 1979 – la stessa Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, che nel sermone del venerdì aveva legittimato l’elezione di Ahmadinejad, vietando i cortei.
In un messaggio sul suo sito (tolto dopo un’ora dalla pubblicazione senza spiegazioni), Mousavi ha accusato, senza nominarlo, Khamenei di minacciare il carattere repubblicano dell’Iran e di mirare all’imposizione di un nuovo sistema politico.
Intanto, nelle strade di Teheran gli scontri sono stati drammaticamente violenti, con feriti e almeno una vittima. Informazioni, immagini e filmati vengono diffusi da blogger e testimoni anonimi, dato che ai giornalisti indipendenti è stato vietato avvicinarsi ai luoghi delle manifestazioni.
Su YouTube è stato inoltre pubblicato un filmato con la morte in diretta di una ragazza colpita dalle milizie Basaji. Un video atroce: la giovane è stesa a terra in una pozza di sangue, qualcuno prova a praticarle invano un massaggio cardiaco. Alcuni blogger parlano di due persone uccise sabato dalla polizia, secondo altri le vittime sarebbero una quarantina e circa 200 i feriti. Fin dall’alba centinaia di poliziotti antisommossa si sono dispiegati in piazza Enghelab (teatro degli ultimi raduni) e nella via che porta a piazza Azadi, a circa 4 chilometri di distanza. Gli agenti hanno usato lacrimogeni, idranti e manganelli per disperdere i presenti, soprattutto davanti all’Università di Teheran. Alcuni manifestanti si sono avvolti nel sudario bianco, per mostrare di essere pronti a morire da martiri.
Dagli Usa arriva il monito del presidente Barack Obama: “Il governo iraniano deve capire che il mondo sta guardando. Noi siamo in lutto per ogni singola perdita di vita umana. Rivolgiamo un appello al governo iraniano di fermare tutte le azioni ingiuste e violente contro il suo proprio popolo. I diritti universali di libertà di espressione e di associazione devono essere rispettati, e gli Stati Uniti sono a fianco di tutti coloro che cercando di esercitare questi diritti”.