Airbus A330: trovati i resti nell’oceano. Francia non esclude terrorismo

di Angela Oliva

 PARIGI. Lo Stato maggiore delle forze armate francesi ha confermato che i resti, trovati nell’Oceano Atlantico, sono dell’Airbus A330 di Air France, scomparso lunedì scorso.

Ancora oscura la dinamica dell’incidente anche perché resta difficoltoso recuperare le scatole nere del velivolo dato che, in quel punto, l’Oceano è profondo cinquemila metri ed è attraversato da correnti in profondità che possono raggiungere anche il metro al secondo. Secondo il quotidiano francese ”Jornal de Noticias”, la tragedia dell’A330 sarebbe durata quattro minuti. Il dato è il risultato dell’esame dei messaggi automatici inoltrati dall’aereo e ricevuti nella sede della compagnia aerea di Parigi che hanno rivelato che i primi segni di qualche problema a bordo sono stati registrati alle 3.10 e, dopo quattro minuti, l’Air France avrebbe ricevuto l’ultimo messaggio che mostrava violenti sbalzi di quota registrati dall’indicatore della velocità verticale.

Intanto il ministro francese della Difesa Herve Morin ha affermato che non è esclusa nessuna pista, neppure quella dell’attentato terroristico: Tutte le ipotesi sulle cause del volo Air France AF447 devono essere prese in esame compresa quella dell’attentato. Non possiamo escludere che si sia trattata di un’azione terroristica perché essa è la minaccia principale per le democrazie occidentali, anche se, al momento, non c’è alcun elemento che consenta di avvalorare questa ipotesi”.

La tragedia dell’airbus dell’Air France è costata la vita a 228 passeggeri tra cui c’erano dieci italiani: Giovanni

Battista Lenzi, 58 anni, sposato e padre di due figlie. Risiedeva a Samone (Trento), e dal 2003 era consigliere regionale e membro della Consulta emigrazione; Georg Martiner, 25 anni, di origine brasiliana, da piccolo era stato adottato da una famiglia di Ortisei. Era andato in Brasile per un ritorno nella sua terra di origine; Claudia Degli Esposti, 56 anni, di Bologna, si era recata in Brasile come responsabile del marketing territoriale dell’Ervet, società per la valorizzazione economica del territorio; Luigi Zortea, 66 anni, sposato e padre di due figli, era stato sindaco di Canal San Bovo (Trento). Negli anni ‘90 inventò l’incentivo di natalità per evitare lo spopolamento nel Vanoi; Enzo Canaletti, 50 anni, residente al Lido di Venezia. Era primo maresciallo presso la caserma di Malcontenta del Reggimento Lagunari “Serenissima”; Rino Zandonai, 60 anni, di Villa Lagarina (Trento), sposato e padre di due figlie, dal 1991 era direttore della Associazione Trentini nel Mondo. Insegnò ai figli di emigrati italiani in Belgio; Angela Cristina De Oliveira Silva, moglie di Enzo Canaletti, 51 anni, era di Rio de Janeiro. Perito linguistico del Tribunale di Venezia, era in Brasile per attività umanitaria; Alexander Paulitsch, 35 anni, consulente aziendale di San Candido (Bolzano). Era figlio del proprietario di un albergo nella cittadina montana altoatesina; Agostino Cordioli, 73 anni, originario di Nogarole Rocca (Verona), ma risiedeva da molti anni a Villafranca. Da tre anni aveva interessi economici in Brasile; Georg Lercher, 34 anni, imprenditore del settore del legno, anche lui di San Candido (Bolzano), coltivava una grande passione per i viaggi, soprattutto in America latina.

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