Berlusconi: “Tengo duro”. E annuncia: “Puntiamo sulle Riforme”

di Redazione

Silvio BerlusconiMILANO. All’uscita del seggio della scuola Dante Alighieri a Milano, dove ha votato per il Referendum, Silvio Berlusconi è stato circondato da un gruppo di sostenitori che lo invitavano a non mollare. E lui: “Certo che tengo duro, perché non dovrei?”.

Insomma, le foto di Villa Certosa e l’inchiesta della Procura di Bari sul giro di ragazze pagate per partecipare alle sue feste sembrano non scalfire il presidente del Consiglio, che smentisce anche le voci di una possibile cessione della sua tenuta in Sardegna, teatro delle immagini scattate da Antonello Zappadu, sequestrate dalla procura di Roma e alcune delle quali pubblicate dal giornale spagnolo El Pais. “Non la vendo, sono tutte cose che non vale la pena né di leggere né di seguire”, ha detto il premier.

Ma Berlusconi parla anche delle cose che probabilmente più interessano agli italiani, i programmi del governo: “Adesso – ha detto ai giornalisti presenti fuori al seggio – facciamo un incontro in cui mettiamo giù il programma di governo del prossimo anno. Sarà un programma assolutamente concreto, che rispetterà ciò che abbiamo promesso agli elettori. Il programma è tutto da realizzare. Ci sono cose impossibili perché abbiamo ricevuto una eredità che è pesante. Quando uno ha il 110% del Pil come debito tutto diventa difficilissimo”. “Adesso – ha aggiunto il leader del Pdl – puntiamo su alcune riforme, ma siamo stati impegnati con il terremoto, i rifiuti, l’Alitalia e abbiamo fatto la riforma del Processo civile. Ora faremo quella del Processo penale. Ho una squadra di ministri che sono bravissimi”.

Proprio sul tema delle riforme, specifica: “Io sarei per il presidenzialismo ma per fare riforme così importanti bisogna che ci sia la maggioranza del Paese che sia decisamente in questa direzione. Una riforma costituzionale così forte non si può fare se c’è una divisione assoluta tra una parte e l’altra. Le riforme che si possono fare solo quelle mediamente accettate da tutti, altrimenti si fa una violenza rispetto agli altri anche se si hanno i numeri per farle”. E ribadisce che il presidente del Consiglio “non ha nessun potere. I padri costituenti dopo venti anni di fascismo hanno dato tutto il potere al Parlamento e nessun potere al governo e questo è continuato dopo. Io posso soltanto stabilire l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, non sono il capo dei ministri, sono solo il primus inter pares, non li nomino e non li posso dimissionare”.

C’è stato tempo per parlare anche di calcio, ovvero del suo Milan: “È una grande squadra. Potevamo vincere anche quest’anno ma abbiamo perso perché abbiamo sbagliato modo di giocare. Io sono stato il primo a dirlo. Abbiamo preso un sacco di gol negli ultimi minuti. Invece bisogna imparare che negli ultimi minuti non si può perdere palla”. Berlusconi si è anche concesso sull’argomento delcalciomercato: “Nel Milan ci sono giocatori che hanno 32 anni. Io quando avevo 32 anni non dormivo nemmeno”. Sulla possibile cessione di Pirlo: “Vedremo cosa farà. Io sono stato il primo a dire che deve rimanere, ma poi mi hanno fatto vedere i conti”. È invece fiducioso su Ronaldinho: “Farà un grande anno”.Su Pato: “È bravissimo e avrà una carriera straordinaria. Penso possa sostituire Kakà anche in quel ruolo”. Infine, ha annunciato che intende porre un freno alle cifre folli che vengono pagate per i calciatori: “I prezzi del calcio sono una follia pura, se uno pensa alle cifre che ci sono e le commisura con l’economia normale non c’è nessun rapporto. Non si può andare avanti così, bisogna avere un minimo di senso pratico. Ho intenzione di fare delle cose a riguardo perché è diventata una cosa inammissibile”.

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