Casalesi, sequestrati beni per 10 milioni ai boss Bidognetti e Zagaria

di Redazione

da sin. Francesco Bidognetti e Michele ZagariaCASERTA. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Napoli hanno sequestrato nelle province di Caserta e Napoli beni per un valore di oltre 10 milioni di euro al clan dei Casalesi.

L’operazione “Urania” ha colpito, in particolare, le fazioni facenti capo a Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, detenuto al 41bis (poi gestita da Giuseppe Setola fino al suo arresto), e al superlatitante Michele Zagaria, alias “Capastorta”, quest’ultimo che, assieme ad Antonio Iovine “’O Ninno” è ritenuto ai vertici dell’organizzazione criminale dell’agro aversano.

I provvedimenti, emessi dal gip di Napoli, riguardano aziende agricole e bufaline, terreni e lussuosi appartamenti riconducibili, tramite prestanome, ai boss Bidognetti e Zagaria. Tra questi anche l’azienda bufalina dove il 2 maggio del 2008 fu ucciso Umberto Bidognetti, 71 anni, fratello del boss Francesco e padre del pentito Domenico Bidognetti, alias “Bruttaccione”. Un omicidio compiuto per punire quest’ultimo proprio per la sua decisione di collaborare con la giustizia, la stessa presa anche dalla ex compagna del boss Francesco Bidognetti, Anna Carrino.

Il terreno è di proprietà della vedova di Salvatore Bidognetti, fratello del collaboratore di giustizia Domenico, ucciso il 3 novembre 1997 nel corso della faida interna al clan.

La Dia, inoltre, ha accertato cointeressenze economiche tra i boss Bidognetti e Zagaria, elemento che smentisce, quindi, presunti contrasti tra le due fazioni. Nelle prossime ore ulteriori dettagli.

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