ROMA. Continua, seppure a distanza, la polemica tre il Pdl e Massimo DAlema sullinchiesta della Procura di Bari.
Di mercoledì, infatti, la notizia che, attraverso alcune intercettazioni telefoniche, era venuto alla luce un presunto giro di escort che avrebbero partecipato alle feste nelle residenze del premier Silvio Berlusconi. Ad aggravare la situazione, poi, è stata lintervista, rilasciata al Corriere della Sera, di Patrizia DAddario, esponente del Pdl pugliese, che ha dichiarato di aver partecipato in prima persona a queste feste e di essere stata anche pagata. La DAddario, inoltre, ha aggiunto di poter dimostrare con registrazioni audio e video che avrebbe anche depositato in Procura e che sarebbero riconducibili agli incontri ai quali dice di aver partecipato. Il presidente del Consiglio Berlusconi ha gettato acqua sul fuoco affermando che si tratta solo di informazioni spazzatura e falsità contro di lui.
La Procura di Bari, intanto, ha messo i sigilli al plico, contenente registrazioni audio e video,consegnato dalla
D’Addario per evitare la fuga di notizie. Inoltre sarebbero state ascoltate dagli inquirenti almeno altre cinque ragazze, di cui tre avrebbero confermato di aver preso soldi per partecipare alle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa. A gestire il giro di escort sarebbe stato Giampaolo Tarantini, imprenditore pugliese titolare insieme al fratello Claudio, 40 anni, dellazienda Tecnohospital, perno su cui girava l’inchiesta madre.
Ma la polemica è sfociata, inevitabilmente, in campo politico, con il Pdl che difende a spada tratta il Cavaliere e lopposizione che lo accusa. Gli esponenti del partito del premier, inoltre, vogliono chiarezza sulla dichiarazione rilasciata da Massimo DAlema in cui parlava di nuove scosse in ambito politico. Come faceva D’Alema a immaginare in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta della procura di Bari dopo la sua visita nella città?, si legge in una nota dell’ufficio di presidente del Popolo della Libertà. Sulla questione è intervenuto anche il legale del premier Niccolò Ghedini che ha affermato: Sarebbe una straordinaria coincidenza se Massimo DAlema avesse parlato di scosse senza essere a conoscenza delle notizie sullinchiesta dei pm di Bari. Quel giorno aggiunge lesponente del Pdl – DAlema era a Bari e il fatto che abbia dato questa indicazione e che poi siano usciti questa intervista e questo articolo effettivamente fa pensare.
Chiare accuse al presidente della Fondazione Italianieuropei a cui ha risposto immediatamente: Si sta facendo una vergognosa speculazione – si difende D’Alema -. Quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezzora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui. Nessun riferimento, dunque, da parte mia a vicende giudiziarie di cui non so nulla. Per quanto riguarda, poi, le insinuazioni prive di qualsiasi fondamento di verità e di riscontri, mi riservo di agire su ogni piano nei confronti dei calunniatori. Se qualcuno ha il coraggio di dire che manovro inchieste giudiziarie – chiarisce il democratico – lo denuncio perché è un mascalzone e un bugiardo. Non si è risposto nel merito e su una vicenda di cui non sapevo nulla. Che sia finito sotto accusa io è incredibile. E una gravissima intimidazione. Ho letto anchio, come molti altri cittadini italiani – conclude – le notizie pubblicate questa mattina dal Corriere della sera, cui auspicherei giungessero risposte e smentite di merito, anziché insulti e accuse rivolte a chi, come me, non ha nulla a che vedere in queste vicende.