“Lo psiconano e le zoccole”, Grillo attacca in Senato la classe politica

di Redazione

Beppe Grillo durante l'audizione in SenatoROMA. Beppe Grillo, dopo due anni di attesa, ha presentato alla commissione Affari costituzionali del Senato il ddl di iniziativa popolare di riforma della legge elettorale.

Tre le proposte per quest’iniziativa denominata “Parlamento Pulito”: limite di due legislature per parlamentare, elezione nominale e nessun inquisito nelle aule di Camera e Senato.

“Quasi due anni dopo la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare ho l’onore di essere ricevuto e ascoltato come primo firmatario della proposta di legge. Due anni per parlare alla Commissione Affari Costituzionali. Una Commissione che valuterà le tre richieste: nessun condannato in Parlamento, limite di due legislature per ogni parlamentare, elezione nominale del candidato. Due anni di attesa per una legge firmata da 350mila persone. È uno scandalo che 350mila cittadini italiani non siano stati neppure considerati per due anni”.

Dopo questa premessa, Grillo ha iniziato ad attaccare il “sistema”: “È uno scandalo che siano presenti in Parlamento 20 condannati in via definitiva. Uno schifo che 70 dei nostri rappresentanti siano stati indagati e condannati. Parlamentari come Cuffaro e Dell’Utri sono stati eletti per meriti giudiziari. Sei persone hanno scelto chi mandare in Parlamento: amici, avvocati e, scusate, anche qualche zoccola. Dovreste cominciare a preoccuparvi di gente come De Magistris e Sonia Alfano che hanno ottenuto centinaia di migliaia di preferenze senza avere televisioni o altri mezzi”.

Critiche anche al lodo Alfano e al premier Silvio Berlusconi: “Oggi viene approvata una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all’informazione. Io sarò, presumo, il primo condannato perché farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello psiconano non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera, ora volete limitare il diritto del cittadino ad essere informato”. Secondo Grillo, però, “la marea sta montando, lo psiconano può fare comizi ormai solo nelle piazze chiuse, in cui fa entrare come a Firenze, come a Prato, solo la sua claque. Ha inventato la piazza chiusa, lo difendono la sua scorta e gli avvocati. Gli sono rimasti quelli, insieme a uno stuolo di giornalisti definiti servi dalla stampa estera. Gli italiani non stanno più con lui, e tantomeno con chi gli ha permesso come Violante e Fassino per 15 anni di superare ogni conflitto di interesse”.

Un momento di tensione si è registrato tra Grillo e i membri della commissione quando il comico genovese ha usato l’espressione “Siete anti-storici, siete vecchi, lontani dalla realtà”. La vicepresidente Maria Fortuna Incostante (Pd), che faceva le veci di Carlo Vizzini, lo ha richiamato: “Se dobbiamo usare questi toni allora usciamo da questa stanza e ci insultiamo reciprocamente fuori”. Grillo, allora, ha chiarito: “Intendevo vecchi nel concetto di politica, di cultura, non nel fisico”.

Poi, una volta, terminata la seduta, c’è stata la protesta delle senatrici per l’aggettivo “zoccola” usato da Grillo. Protesta di cui si è fatta portavoce la senatrice della Lega Irene Aderenti: “Il signor Beppe Grillo non si può permettere di delegittimare gratuitamente la rappresentanza femminile al Senato. Non può ergersi a giudice parziale contro tutto a prescindere, colpevolizzando a tappeto i membri del Senato come se lui fosse l’unico santino puro e casto. A nome di tutte le colleghe senatrici informo la presidenza che tutte ci sentiamo profondamente lese nella persona e nel ruolo che ricopriamo, donne di maggioranza e donne di opposizione, lo ricopriamo con serietà e dedizione. Altro che zoccole… ed annunciamo la nostra querela per diffamazione verso il signor Beppe Grillo”.

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