PALERMO. Gli agenti del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo hanno arrestato 13 persone accusate di aver favorito la latitanza del boss Matteo Messina Denaro.
I provvedimenti sono stati eseguiti tra le province di Trapani, Palermo, Roma e Piacenza. Nel dettaglio, le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di società e valori. Sequestrata anche unimpresa olearia del valore di 2 milioni ed eseguite decine di perquisizioni, anche in diverse carceri.
Gli arrestati avrebbero assicurato al capomafia, tra laltro, canali riservati di comunicazione con i componenti di vertice di Cosa Nostra palermitana e fornito documenti didentità falsi.
Loperazione, denominata Golem, ha riguardato anche unattività estorsiva controllata da un cugino del boss ricercato, con limposizione del pizzo a imprenditori locali, e un traffico di stupefacenti tra Roma e il territorio trapanese, sempre finalizzato, per gli investigatori, a finanziare lorganizzazione criminale in nome e per conto del boss.
Messina Denaro è tra i primi cinque criminali più pericolosi ricercati al mondo e, dopo larresto dei Lo Piccolo, è considerato il capo di Cosa Nostra.
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