Napolitano respinge dimissioni Csm e chiede più spazio per Referendum

di Redazione

Giorgio Napolitano ROMA. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha respinto le dimissioni di tre componenti del Consiglio Superiore della Magistratura.

Giuseppe Maria Berruti, Vincenzo Maria Siniscalchi e Vincenza Maccora, tutti ex presidenti della V Commissione deputata alle nomine nella magistratura, si erano dimessi la settimana scorsa in aperta polemica con il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che aveva parlato di “eccessiva lottizzazione” delle nomine fra le correnti.

“Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha condiviso l’unanime orientamento del Comitato di presidenza del Csm a rigettare le dimissioni dei consiglieri Berruti, Maccora e Siniscalchi da componenti della V Commissione consiliare” si legge in una nota del Quirinale. Napolitano esprime rinnovata fiducia nell’impegno del Csm e delle sue commissioni e invita a tener conto dell’invito da lui stesso formulato – anche in occasione della seduta del 9 giugno – affinché tutte le scelte che al Consiglio competono non siano “condizionate da logiche di appartenenza correntizia”. “Polemiche indiscriminate circa i criteri in base ai quali il Csm ha proceduto, in attuazione delle nuove e più impegnative disposizioni di legge, alla nomina di un gran numero di dirigenti degli uffici giudiziari, possono creare nei confronti di questi ultimi un clima di ingiusta delegittimazione, demotivandone l’impegno” prosegue la nota. Napolitano invita invece a “una pacata e puntuale riflessione critica sulle più corrette prassi da seguire in questa materia” e sottolinea che si tratta della “sola strada per giungere a risultati positivi nell’interesse generale”. “Sui molteplici problemi relativi allo stato attuale dell’amministrazione della giustizia e alla sua riforma si impone finalmente un franco e costruttivo confronto, nelle sedi appropriate, tra tutte le istanze istituzionali interessate, nel reciproco rispetto. Il libero scambio di opinioni, e l’espressione di divergenze sulle soluzioni da adottare – conclude il capo dello Stato – non dovrebbero dar luogo a contrapposizioni esasperate né interferire nella fase delle decisioni che spettano al Parlamento”.

Dopo l’intervemto del presidente i tre consiglieri del Csm hanno ritirato le dimissioni.

Napolitano ha anche parlato del referendum del 21 giugno e della necessità di una corretta e completa informazione da parte del servizio pubblico: “In relazione alla sollecitazioni indirizzate al presidente della Repubblica da esponenti del Comitato promotore del referendum sulla legge elettorale, pur tenendo conto che la questione di un’adeguata informazione sulla consultazione referendaria è all’attenzione delle competenti sedi istituzionali, il Capo dello Stato auspica che i mezzi di comunicazione e, in particolare, il servizio pubblico, in questi ultimi giorni di campagna referendaria, diano spazio a una soddisfacente rappresentazione delle tematiche oggetto del referendum”.

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