Piazza (Pdl): “Quale politica per la città”

di Redazione

Giuseppe PiazzaMONDRAGONE. E’ trascorso ormai oltre un anno dall’affermazione elettorale dell’amministrazione Cennami e per l’esponente del Pdl Giuseppe Piazzaèil caso di tracciare un primo bilancio politico della sua gestione.

Dopo un intero anno di conduzione della città, si può tranquillamente affermare che la caratteristica principale che ha distinto la maggioranza è, certamente, l’immobilismo amministrativo.La nuova maggioranza in un anno non ha ancora fatto capire ai suoi elettori, ma – soprattutto – all’intera città, con quale visione politica intende governare il territorio nell’arco del proprio mandato; attraverso quali scelte ed in quali scenari vuole collocare l’economia cittadina.E’ prioritario l’indirizzo agricolo? Viceversa, si vuole puntare sul potenziamento del turismo? O, forse, si vuole mirare allo sviluppo del terziario, affiancato – magari – da una piccola industria legata ai prodotti locali?Sono domande che la città si pone ormai da molti mesi, ma a cui l’Amministrazione Cennami non riesce ancora a dare risposte.

In genere un’Amministrazione Comunale si caratterizza per delle scelte di fondo, che possono essere condivise o meno, ma che comunque danno l’idea in quale solco politico si vuole indirizzare la gestione e come si intende portare avanti la conduzione dell’Ente nei cinque anni del mandato ricevuto.

L’eterogenea coalizione Cennami – di contro – non ha ancora sintetizzato una propria linea di sviluppo del territorio.

Non ha scelto di dare un impulso politico-amministrativo su indirizzi tipicamente di sinistra, altrimenti sbilancerebbe troppo la coalizione verso quell’area e anche perché, poi, la sinistra non è molto rappresentata in Consiglio Comunale.

Non ha scelto di dare un impulso politico-amministrativo su indirizzi tipicamente di centro, altrimenti rischierebbe di perdere l’ala più a sinistra della coalizione e anche perché, poi, darebbe troppo spazio a delle liste che sono state sì utili per la vittoria elettorale, ma che non sarebbe opportuno valorizzarle troppo per evitare il pericolo di cannibalizzazione all’interno della coalizione stessa.

Si capisce benissimo che in questo scenario l’attività amministrativa è ridotta al lumicino ed è limitata, semplicemente, a quelle funzioni burocratiche che dei buoni dirigenti possono tranquillamente gestire in autonomia. L’amministrare una città, invece, consiste ben più che vincere le elezioni.

Significa, innanzitutto, avere la forza delle idee, significa avere la coesione ed il sostegno politico “vero” di tutti coloro che sono partecipi nell’amministrare e, cosa fondamentale, significa condividere unanimemente un disegno strategico per il territorio”.

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