D’Errico: “Da Totò e Peppino a Sarchiapone il passo è breve”

di Redazione

Giovanni D’Errico SANT’ARPINO.Eugenio Di Santo getta la maschera. E viene così fuori l’artefice primo, il responsabile vero del continuo avvelenamento dei rapporti politici e del confronto civile”.

Lo afferma Giovanni D’Errico del Partito Democratico. “Senza argomenti, così come ha fatto per il passato, attacca sul piano personale, cerca di delegittimare le persone perbene, fa insinuazioni al limite della diffamazione e della calunnia. Senza argomenti cambia le carte in tavola e racconta la solita abituale bugia.

Allora ti ricordo, caro bugiardo, che la nostra adesione alla sperimentazione del sorteggio per la nomina degli scrutatori, come può confermare anche l’amico Andrea Guida, componente supplente della Commissione Elettorale Comunale, era stata dettata dalla volontà di dimostrare, ancora una volta, la nostra disponibilità a collaborare fuori da ogni schema di pregiudiziale contrapposizione e anche dalla convinzione che tale atteggiamento muovesse la stessa Amministrazione. Abbiamo dovuto, purtroppo, registrare una chiara volontà da parte dell’Amministrazione, in modo particolare da parte tua, di voler utilizzare tale nostra disponibilità in chiave strumentale e propagandistica, come testimoniato dalle tue dichiarazioni e dalle due lettere inviate a circa 3200 cittadini.

Un’iniziativa costituente un vero ed inutile spreco del denaro dei cittadini, visto che la decisione era stata ampiamente pubblicizzata con manifesto pubblico anch’esso dal sapore propagandistico ed elettoralistico. Se a ciò si aggiunge che i sorteggi per le elezioni del 6 e 7 giugno e per il Referendum del 21 non hanno raggiunto nessuno degli obiettivi prefissi, anzi si può dire che hanno penalizzato proprio quelli che nelle intenzioni si volevano favorire,abbiamo ritenuto giusto denunciare l’inganno perpetrato ai danni dei cittadini e avremmo voluto che, almeno, per il Referendum si tornasse all’applicazione delle norme vigenti, procedendo alla nomina degli scrutatori nel rispetto della legge, indicandoli tra quelli aventi i requisiti di studenti non lavoratori, disoccupati, giovani e donne in cerca di prima occupazione.

Poi, se proprio si voleva sorteggiare, lo si poteva fare tra questi e non tra occupati, pensionati, avvocati e benestanti. Per quanto riguarda,invece, la scuola e i cosiddetti elogi ricevuti è veramente sorprendente il riferimento all’intervento del Preside che, notoriamente, e non solo a chi parla, va denunciando le seguenti inadempienze dell’attuale Amministrazione: la sottrazione di aule al Co.d.i. costringendo i bambini in spazi angusti, con evidenti problemi di natura igienica e di sicurezza personale e non risolvendo definitivamente la questione delle due aule scolastiche; il rischio che per l’avvio del prossimo anno scolastico, a causa della mancanza di aule definitive e delle persistente provvisorietà, ci possa essere il rischio della rotazione. Per il resto non credo proprio che valga la pena risponderti.

Atti, fatti e comportamenti, in Giunta e in Consiglio, sono a testimoniare la mia assoluta coerenza di uomo, amministratore e politico. Le parole se le portano il vento. Solo un’ultima cosa, visto che hai chiamato in causa due assoluti protagonisti delle battuta: Totò e Peppino. Ne sono onorato e spero proprio che tu non ti offenda, se ti dico che mi ricordi un famosissimo protagonista del duo comico Campanini-Chiari: Sarchiapone”.

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