SANTARPINO. Brillante operazione del Comando di Polizia Municipale di SantArpino che, nella prima mattinata dello scorso venerdì, ha effettuato una serie di controlli a tappeto nelle aree del paese atellano dove risiedono diversi nuclei di immigrati extracomunitari.
In particolar modo sono state controllate numerose abitazioni di Via Compagnone dopo che, a più riprese, proprio i residenti di questa arteria e di quelle viciniore avevano manifestato il proprio senso di insicurezza per la folta presenza di extracomunitari.
A seguito dei controlli, partiti alle cinque del mattino, su unottantina di stranieri identificati, 4 sono stati tratti in arresto, perché a più riprese non hanno ottemperato agli obblighi previsti dalla legge cosiddetta Bossi-Fini avendo fornito più volte generalità false, e altri 4 sono stati espulsi a piede libero.
Ad eseguire questi provvedimenti è stato lintero corpo della polizia municipale, comandato dal capitano Lucio Falace con lindispensabile supporto dei carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Orlando Faiola. Una vera e propria azione di controllo e censimento di un territorio, quello di Via Compagnone e di altre arterie del centro storico, che negli ultimi tempi ha assunto la fisionomia tipica di una terra di nessuno e che è nata dalle ripetute richieste dei santarpinesi residenti in zona che hanno manifestato il proprio disagio a vivere in un rione che appare sempre di più un corpo estraneo rispetto al contesto cittadino. Unoperazione accurata partita dal locale comando dei Vigili Urbani che, come detto, ha operato in sinergia con gli uomini della Benemerita che grazie a strumenti quali il lAfis ed il Sid hanno potuto identificare e arrestare quei quattro clandestini che, in passato, avevano fornito false generalità e non avevano ottemperato agli obblighi scaturenti dalla vigente normativa in materia di immigrazione, e espellere a piede libero altri quattro extracomunitari che non erano in regole con altre disposizioni della medesima legge.
Un certo sollievo pare registrarsi in questi giorni fra i santarpinesi residenti nellarea in questione e anche fra quegli extracomunitari perbene che vivono perfettamente integrati nel contesto sociale cittadino.
E lo stesso sindaco di SantArpino, Eugenio Di Santo, si è complimentato con gli uomini della Polizia Municipale definendo particolarmente tempestiva e brillante loperazione posta in essere che se da un lato è servita a tranquillizzare chi non si sentiva sicuro, dallaltro ha rappresentato un segnale forte nei confronti di quegli extracomunitari che vivono nellillegalità e che finiscono col danneggiare, con il proprio comportamento, anche tutti quegli stranieri che, invece, lavorano e rispettano le leggi. A tutti diciamo che questa operazione non rimarrà un caso isolato, ma che lattenzione di chi è preposto a tali compiti rimarrà sempre elevata.
Loperazione parte fondamentalmente – ha continuato lassessore alla sicurezza urbana Nicola Chianese – dai risultati di un indagine effettuata nellambito del progetto di sicurezza urbana Viviamo la Città, attraverso la somministrazione di test che pubblicheremo prossimamente. La maggior parte degli intervistati indicava, infatti, via Compagnone come la via del paese meno sicura perché divenuta luogo di ripetuti scontri, anche fisici, tra persone di diversa nazionalità. Ci tengo a sottolineare che queste azioni hanno come obiettivo prioritario quello di garantire alla cittadinanza di SantArpino la dovuta tranquillità sociale che ha sempre distinto la nostra cittadina, evidenziando che, a pieno titolo, fanno parte di questa cittadinanza tutti gli extracomunitari presenti regolarmente nel nostro territorio e che, in modi diversi, contribuiscono alla crescita economica e culturale della comunità stessa. A nome dellintera amministrazione – ha concluso Chianese – voglio evidenziare che loperazione effettuata è di contrasto alla clandestinità e non è contro gli extracomunitari che sono i primi ad essere danneggiati da questo grave fenomeno.
Le otto persone fermate a seguito di controllo sono risultati già destinatari di diversi procedimenti anche di rilevanza penale, per cui per quattro di loro le competenti autorità hanno emesso decreto di espulsione mentre per gli altri quattro è stato disposto linvio a processo per direttissima.