Movida, Cagnazzo: “Occorre una rivoluzione culturale”

di Raffaele De Biase

Domenico Cagnazzo AVERSA. Movida violenta nei fine settimana: per il generale Domenico Cagnazzo il fenomeno andrebbe fronteggiato con un mix di attività di controllo e politica sociale.

“Dinanzi al fenomeno che sta riguardando le serate che i giovani trascorrono nei pressi di alcuni bar di Aversa – dichiara l’esponente della Benemerita, ora in congedo – va innanzitutto sgomberato il campo da ogni inclinazione alla rassegnazione. Non bisogna darsi per vinti. Il problema c’è ma è risolvibile, soprattutto se le forze dell’ordine, già impegnate nell’opera di controllo sulle zone calde dei fine settimana aversani, continueranno nella loro azione che, a quanto mi risulta, già dai prossimi giorni dovrebbe prevedere l’adozione di ulteriori misure. Penso, inoltre, che il divieto di vendere alcolici e superalcolici nei bar dopo un certo orario possa incidere positivamente su una delle cause che portano alcuni giovani ad assumere comportamenti pericolosi.Non credo, invece, che la chiusura anticipata dei locali sia una soluzione. Ritengo piuttosto che la soluzione definitiva di problemi quali quello della movida violenta sia da rinvenire in una sorta di rivoluzione culturale, di recupero dei valori a cui va improntato il vivere quotidiano. Intanto, la politica deve fare la sua parte individuando e organizzando nuovi e alternativi spazi per l’aggregazione ed il tempo libero da offrire ai giovani. Il giovane di per sé rappresenta un potenziale, un’energia esplosiva . Bisogna incanalarla verso finalità positive ed edificanti e in questo la politica cittadina deve far valere il suo ruolo”.

Sin qui il monito e le indicazioni di Cagnazzo, giunte a pochi giorni dalla riunione in Prefettura, tra forze dell’ordine, autorità governativa ed amministrazione comunale, nel corso della quale il sindaco Ciaramella ha presentato un progetto che prevede l’istallazione in città di altre 150 telecamere.

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