Siad, quattro anni per non cambiare niente

di Nicola Rosselli

Piazza MunicipioAVERSA. No, la mente non mi ha ingannato. Quando nei giorni scorsi ho letto le giuste dichiarazioni del consigliere comunale Rosario Capasso, …

… il transumante salto a centottanta gradi dal centrosinistra al centrodestra, in relazione all’approvazione del Siad, ho avuto una sorta di dèjà vu, di già visto. Quelle parole mi riecheggiavano in testa come una canzone già ascoltata. Non mi sono fermato. Ho cercato tra gli atti ufficiali della prima consiliatura del sindaco Ciaramella ed ecco spiegato l’arcano.

Un discorso più o meno simile alle considerazioni di Capasso era stato tenuto da un suo predecessore, l’allora consigliere comunale Giuseppe Mattiello, all’epoca presidente della commissione consiliare attività produttive. Eravamo al 13 maggio del 2005, praticamente quattro anni fa. In Consiglio comunale si doveva approvare il Siad. L’appuntamento è di quelli importanti. Intervengono un po’ tutti in consiglio. C’è anche il tecnico che lo ha redatto, su incarico dell’amministrazione Golia. Tra i tanti c’è anche Mattiello che interviene, raccogliendo anche applausi tra i presenti a fine del suo discorso.

Ma cosa dice Mattiello? Leggendo la trascrizione del Consiglio che mi sono procurato, praticamente quello che quattro anni dopo sarà il contenuto di un comunicato stampa da parte del loquace (non in Consiglio, ma solo attraverso l’addetto stampa del comune) avvocato Capasso.

Insomma, la considerazione finale riguarda la politica in generale e non solo l’attaccamento al “motivo della canzone” di Mattiello: “Erano necessari quattro anni per non cambiare niente, fare innervosire i commercianti e bloccare la crescita? Si sperava che nel vuoto normativo potesse nascere qualche centro commerciale? Non lo vogliamo credere. Troppi e troppe volte hanno dichiarato che in città non ci saranno centri commerciali. E per questo crediamo che sorgeranno, e presto anche. Basterà attendere, credo anche poco.

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