Il boss degli “scissionisti” Amato estradato dalla Spagna

di Redazione

Raffaele Amato NAPOLI. Il boss degli “scissionisti” di Scampia, Raffaele Amato, è stato estradato dalla Spagna, dopo l’arresto dei mesi scorsi a Marbella.

Verrà trasferito dallo scalo di Capodichino alla Questura di Napoli, per poi essere condotto al carcere casertano di Carinola.

44 anni, Amato era latitante dal 2006. Nei suoi confronti pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio. Fu arrestato una prima volta il 27 febbraio 2005, sempre in Spagna, in un casinò di Barcellona, città dove stava trascorrendo la latitanza. Un arresto che allora seguì quello del capo della fazione opposta, Cosimo Di Lauro, giovane padrino del quartiere napoletano di Scampia, figlio di Paolo Di Lauro, detto “Ciruzzo ‘o milionario”.

Amato, però, fu scarcerato dal Riesame per decorrenza dei termini di carcerazione e fece nuovamente perdere le sue tracce. Era stato lui ad aprire la faida contro il clan Di Lauro, fondando il cosiddetto gruppo degli scissionisti per riuscire a controllare il traffico di sostanze stupefacenti, che a Scampia, quartiere a nord di Napoli, ha il suo centro nevralgico. Dopo oltre settanta morti in un anno, uscirono vincitori gli “scissionisti” che attualmente controllano parte dei quartieri a nord di Napoli, i comuni limitrofi di Mugnano, Arzano, Casavatore e Melito.

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