AVELLINO. Alla fine, dopo i rifiuti di Arzachena e Sant’Ilario, Beppe Grillo è riuscito ad ottenere la tessera del Pd presso il circolo “Martin Luther King” di Paternopoli, in provincia di Avellino.
È stato Andrea Forgione, presidente del circolo, ad autorizzare il tesseramento per lanciare “«una forte provocazione”. “Il caso Grillo – dice lo stesso Forgione – costituisce un precedente molto grave. Chi ha infatti la legittimazione a decidere chi tesserare e chi no? Beppe Grillo non è iscritto a nessun altro partito e ha una fedina penale pulita, quindi perchè negargli la tessera? Non vogliamo che il Partito democratico si trasformi in un partito burocratico”.
Ora l’obiettivo, non certo facile per Grillo, è quello di raccogliere duemila firme in due giorni.”Non sosece la faremo ma proverò fino all’ultimo secondo possibile”, dice il comico genovese che, assicura: “Andrò al congresso a parlare. Adesso bisogna vedere se lo statuto prevede che un tesserato parli al congresso. Se non ci sarà unaltra commissione di garanzia dove larticolo 4 del paragrafo 9 dirà che io non posso parlare… Allora vedremo”.
Immediata la presa di posizione dei vertici del partito. L’iscrizione è “priva di validità” afferma Gero Grassi, vice responsabile nazionale Organizzazione del Pd. “La Commissione nazionale di Garanzia – ricorda – ha escluso all’unanimità di poter accogliere la richiesta di iscrizione al Partito democratico da parte di Beppe Grillo per aver promosso e sostenuto liste apertamente ostili al nostro partito. In ogni caso, ricordiamo che lo Statuto prevede che l’iscrizione avvenga nel proprio comune di residenza. L’accettazione da parte di qualunque coordinatore di circolo della richiesta di iscrizione di Grillo – conclude – è da considerarsi un’iniziativa estemporanea palesemente contraria allo Statuto”.