NAPOLI.La scelta del Pdl sul candidato alla presidenza della Regione, secondo le voci di questi giorni, dovrebbe ricadere sul leader degli industriali campani Gianni Lettieri.
Una candidatura, però, che trova il diniego del presidente della provincia Luigi Cesaro e di altri vertici campani del partito, i quali spingono per la candidatura di Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del partito, già candidato, non eletto, alla presidenza della provincia di Caserta nel 2005.
Intanto, il senatore del Pdl Sergio De Gregorio annuncia la sua candidatura alla presidenza per le elezioni in programma nel 2010.
Decisione su cui il leader del movimento Italiani nel Mondo non intende fare alcuna marcia indietro, anche nel caso il Pdl dovesse operare scelte diverse per il candidato governatore.
“La mia decisione -spiegaDe Gregorio- matura nellambito di un ragionamento che tende ad evidenziare alla dirigenza nazionale del Pdl e al presidente Silvio Berlusconi la costante mortificazione della dignità e del contribuito politico che i piccoli partiti, peraltro fondatori del Pdl. E’ emblemtica la vicenda delle trattative per il governo della Provincia di Napoli. Mai in queste settimanei dirigenti regionali e provinciali del Pdl, hanno avuto la sensibilità di convocare i partiti che hanno contribuito alla vittoria del presidente Luigi Cesaro, eleggendo i propri consiglieri e mobilitando il proprio personale politico”.
“Il movimento politico Italiani nel mondo, che ha espugnato il collegio più rosso dItalia, quello di Poggioreale-Ponticelli – continua De Gregorio – avverte la necessità in Campania di segnalare al presidente Berlusconi ed ai coordinatori nazionali del Pdl, lassenza di ogni democrazia partecipativa a danno dei partiti minori che pure, in questa regione, esprimono forte consenso ed una cospicua percentuale di voti”.
De Gregorio ha già comunicato al ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, e agli altri coordinatori dei partiti costituenti il Pdl la sua decisione di segnalare quella che ritiene “una anomalia tutta campana” e di volersi candidare alla presidenza della Regione “in compagnia di tutte quelle liste dei partiti minori della Pdl che decideranno di condividere questo scatto dorgoglio necessario a tutelare la dignità e la partecipazione ad un consesso che abbia nella democrazia interna la sua principale regola”. ”Abbiamo archiviato da tempo, in Campania, – conclude De Gregorio- una conduzione del partito caratterizzata da inutili arroganze e sterili comportamenti prevaricatori. Se il rischio è quello di ricadere negli errori del passato, noi non ci stiamo”.