FERRARA. I quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell’omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia, sono stati condannati a tre anni e sei mesi.
In aula, alla lettura della sentenza, c’erano solo due dei poliziotti, Enzo Pontani e Luca Pollastri: “Posso dire che stasera giustizia non è stata fatta. E posso anche dire che io la notte dormo sonni tranquilli, qualcun altro non lo so”, ha commentato Pontani.
“Tutti i processi hanno tre gradi di giudizio, vedremo la coda lunga di questo”, ha invece affermatoAlessandro Pellegrini, uno dei quattro difensori degli imputati, mentre Giovanni Trombini ha sottolineato: “Abbiamo prospettato al giudice ciò di cui eravamo e siamo convinti ossia la totale estraneità dei quattro agenti, che riproporremo in appello”.
All’alba del 25 settembre 2005 Federico Aldrovandi, 18 anni, era morto su un marciapiede di Ferrara.Secondo la Questura,stava tornando a casa dopo una serata con gli amici, si era sentito male e dava in escandescenze. Ammanettato dagli agenti era svenuto ed era poi deceduto prima che arrivassero i soccorsi. Inizialmente si era parlato di droga, poi di un malore.
La madre del ragazzo aveva però denunciatoun pestaggio da parte della polizia. Nel 2006, una foto choc, pubblicata da Liberazione, mostrava i segni di percosse sul corpo del ragazzo e riapriva il caso. Poi, nel febbrario 2008, un video registrato dalla Scientifica prima che arrivasse il medico legale che mostrava il corpo di Aldrovandi disteso a terra, con le mani livide e sporche di terra, il volto tumefatto, i pantaloni abbottonati, il suo telefonino su una panchina a distanza considerevole. Le immagini si scontrerebbero, secondo gli avvocati della vittima, con quelle scattate dal medico legale in cui il ragazzo è ritratto con una macchia di sangue del diametro di
