Il governo vara il Dpef 2010-2014, arriva anche lo “scudo fiscale”

di Redazione

Giulio TremontiROMA. Via libera dalConsiglio dei ministri al Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2014.

Oltre agli interventi a favore del settore bancario, stanziatecontro la crisi risorse lorde pari a circa 27,3 miliardi per il quadriennio 2008-2011 (2,7 miliardi nel 2008, 11,4 nel 2009, 7,5 nel 2010 e 5,8 nel 2011), corrispondenti all’1,8% del Pil. A questo si aggiungono 16 miliardi di finanziamenti alle infrastrutture. “L’incidenza dei provvedimenti con il sostegno pubblico diretto, in percentuale del Pil del 2008, è risultata maggiore nei paesi anglosassoni”, si legge nel documento,perchè “in Italia non vi è stata necessità di intervenire a sostegno del sistema finanziario in modo così massiccio come altri Paesi”. Secondo i dati comparativi del Fmi aggiornati al 19 maggio 2009 – sempre riportati in una tabella del Dpef – l’Italia avrebbe stanziato quest’anno lo 0,8% del Pil, a fronte dell’1,6% della Francia, del 3,7% della Germania, del 4,6% della Spagna e del 18,9% del Regno Unito.

Proprio per quanto riguarda il pd, nel primo trimestr si è registrato in Italia un calo del 2,6% rispetto al trimestre precedente. La crescita acquisita è pari a -4,7 %. Per l’intero 2009 si stima una riduzione del Pil del 5,2 per cento. L’economia italiana mostrerebbe una ripresa nel 2010, con un aumento del Pil dello 0,5 per cento. Nel triennio successivo, la crescita media annua del Pil si attesterebbe al 2%. Secondo il Documento, il contesto economico internazionale resta difficile, con un sensibile deterioramento del mercato del lavoro nelle economie più industrializzate. “La crescita del 2% attesa dal 2011 – si legge – sarebbe abbastanza sostenuta per effetto dell’atteso recupero nel commercio internazionale, del rimbalzo da livelli produttivi molto bassi e della bassa esposizione dell’economia italiana ai fattori specifici della crisi”.

Ipotizzando una crescita nulla dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione si collocherebbe all’8,8% nel 2009. Il tasso di disoccupazione peggiorerebbe ancora lievemente nel 2010, per poi ridursi al 7,7% nel 2013.

Collegate al Dpef vi sono anche altre misure. Innanzitutto il decreto adottato il primo luglio scorso contenente i provvedimenti anticrisi, a cui è stato aggiunto oggi un emendamento che fa partire il cosidetto “scudo fiscale”, nonché la proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali. Poi l’allegato Infrastrutture approvato oggi dal Cipe che prevede entro il 2009 opere cantierabili per 14 miliardi di euro.

La norma sullo “scudo fiscale”, ricordiamo, prevede l’istituzione di un’imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali, detenute fuori dal territorio dello Stato e a condizione che le stesse vengano rimpatriate in Italia da paesi Extraeuropei nonchè regolarizzate ovvero rimpatriate perchè in essere in Paesi dell’Unione europea e in Paesi aderenti allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali in via amministrativa. Per i capitali effettivamente rimpatriati è prevista un’aliquota complessiva del 5%, applicazione sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 ottobre prossimo e fino al 15 aprile 2010. Il gettito, vista la sua assoluta imprevedibilità, è fissato per ora a un solo euro. Tuttavia il governo si aspetta in realtà un gettito intorno ai 3-3,5 miliardi di euro.

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