La “vecchia guardia” del Pd contro Grillo

di Redazione

Beppe Grillo ROMA.La sua èconsiderata una “provocazione”, una “barzelletta”, una “boutade”. Molti autorevoli esponenti del partito non vogliono nemmeno sentir parlare di Beppe Grillo candidato alla segreteria del Pd.

Ma il comico genovese fa sul serio ed oggi ha annunciato a SkyTg24 di aver presentato la richiesta di iscrizione al Pd. Richiesta che, però, non dovrebbe essere accettata dal Pd. Secondo l’organizzazione del partito, infatti, Grillo non sarebbe “compatibile” perché ha presentato liste civiche “contrapposte al Pd” e, inoltre, non candidabile alla segreteria perché ha sforato la scadenza fissata per il 26 giugno scorso.

“A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all’occorrenza” ha sottolineato l’ex ministro Giovanna Melandri, dirigente del Pd. “Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo – ha aggiunto la Melandri – inoltre credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente”.

PerLuciano Violante “Grillo non è solo un comico, interpreta uno stato d’animo. La sua candidatura è il frutto della crisi del sistema politico”.

Mentre Piero Fassino, già intervenuto ieri definendo una “boutade” la candidatura di Grillo, oggidice aRepubblica tv: “Non c’è alcuna ragione per pensare che Grillo possa essere candidato alla segreteria del Pd”. E, sulla falsariga della Melandri, l’ex segretario dei Ds afferma: “Il partito non è un taxi, dove si si paga la corsa e si scende, ma è una cosa seria”.

Nessun pregiudizio, invece, da parte delsenatore Ignazio Marino, anche lui candidato alla segreteria del Pd, il quale, intervistato da Radio 24, spiega: “Seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso”.

Una tesi, quella di Marino, che riaccende la polemica rinfocolata dalla radicale Emma Bonino sulle regole per la candidatura contenute nello statuto del Pd: “Io ancora non ho capito bene – ha detto la Bonino – se le regole di questo Statuto del Pd, che ogni giorno di più risulta più pasticciato, consentono o no la candidatura di Beppe Grillo. Se lo consentono il dibattito deve essere politico, non esistono ‘vade retro Satana’, si deve discutere di quello che propone. Grillo è abituato a lanciare anatemi e a fare monologhi, ma non è mai stato disponibile a dialoghi o confronti. Se poi parliamo del programma che Grillo ha enunciato io trovo che ci siano delle sciocchezze”.

Intanto, Grillo già parla di “future alleanze” di un ipotetico Pd con lui alla guida. In primis, con l’Idv di Antonio Di Pietro, “uno che – dice il comico – opposizione alla grande a questo governo”, mentre sul resto dell’opposizione parlamentare (Udc) ed extraparlamentare (Vendola, Rifondazione, Pdci) è di poche parole: “Sono il vuoto totale”.

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