Mafia, sgominata la nuova cosca di Marsala

di Redazione

Matteo Messina DenaroMARSALA. Per la loro riorganizzazione avevano ottenuto la “benedizione” del boss trapanese Matteo Messina Denaro, desideroso di mantenere in vita la cosca marsalese decimata dagli arresti.

Ma sono stati sgominati dall’operazione “Raia”, condotta dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani, che hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare.

In manette Vito Vincenzo Rallo, fratello del capomafia Antonino, scarcerato nel luglio del 2007 e immediatamente tornato a pianificare e gestire il racket del pizzo e amministrare la cassa dell’organizzazione: e Francesco Giuseppe Raia, figlio del boss Gaspare, che sconta, al carcere duro, una condanna all’ergastolo. Uscito di prigione nel giugno del 2007, Raia si è subito messo a disposizione di Rallo per la riscossione delle estorsioni.

Arrestati, inoltre, sono il podologo Giuseppe Gaspare De Vita, di 37 anni, l’imprenditore edile Francesco Messina, di 44 anni, e i pregiudicati Maurizio Bilardello (fratellastro di Francesco Giuseppe Raia) e Dario Cascio, rispettivamente di 40 e 18 anni. Sono tutti ritenuti appartenenti alla cosca di Marsala e accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, di una serie di attività estorsive e di detenzione di armi da fuoco.

L’indagine ha svelato la capillare pressione estorsiva esercitata dalla cosca, come i taglieggiamenti subiti da un imprenditore del settore ittico della zona, costretto, dal 2003 al 2008, a versare tangenti da cinquemila euro; l’acquisto di un terreno da adibire a parcheggio e l’intermediazione in affari immobiliari.

E’ emerso che il boss detenuto Gaspare Raia aveva messo in guardia il figlio Francesco Giuseppe a stare attento a Raio, boss designato da Messina, poiché in passato sospettato di aver fatto la cresta sui soldi della cassa della cosca.

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