Rientra in Italia la salma del parà Di Lisio

di Redazione

Il feretro di Alessandro Di Lisio ROMA. La salma del primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio è rientrata in Italia alle 8.50 di stamani, con un aereo C-130 dell’Aeronautica militareatterrato a Ciampino.

Il feretro del 25enne, originario di Oratino (Campobasso), ucciso martedì in un attentato a nordest di Farah, nell’ovest dell’Afghanistan, è stato accolto tra gli altri dal presidente della Camera Gianfranco Fini, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa.

Schierato sul piazzale dell’aeroporto, un picchetto d’onore interforze: alcuni parà avevano su un cuscino il basco amaranto e le decorazioni del loro collega e un trombettiere della Folgore ha intonato il Silenzio. Dolore tra i parenti e gli amici del militare ucciso. Il padre e la madre del parà sono stati sostenuti per tutto il tempo da due militari e hanno avuto il conforto continuo dell’Ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, che ha benedetto la salma. In lacrime le sorelle del giovane parà, Maria e Valentina e la fidanzata, Mariangela.

Nel suo ultimo viaggio di ritorno in Italia il primo caporal maggiore Di Lisio è stato accompagnato dal cappellano militare di Herat, il capitano di Vascello Adriano Scalin e dal generale Giovanni Valotto, capo del Coi, il comando operativo Interforze.

Tra le autorità militari che erano a Ciampino ad accogliere il feretro, il capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporin, e quello dell’Esercito, (la forza armata in cui prestava servizio Di Lisio), Fabrizio Castagnetti. Tutti, autorità e familiari, si sono accodati alla bara per un breve corteo sulla pista dell’aeroporto di Ciampino fino al carro funebre, che trasporterà la salma all’Istituto di medicina legale, dove verrà svolta l’autopsia. Il trasferimento del feretro a Oratino è previsto per stasera. I funerali si terranno venerdì pomeriggio, alle 16.30, nel Duomo di Campobasso.

Intanto,i tre militari italiani rimasti feriti nello stesso attentato – il tenente Giacomo Donato Bruno, il Primo caporal Maggiore Simone Careddu e il Caporal Maggiore Andrea Cammarata – sono stati trasferiti in Italia nella notte e ricoverati a Roma, all’ospedale militare del Celio.

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