VIAREGGIO.Un corteo dioltre 10 mila persone ha partecipato ai funerali di Stato di 15 delle 22 vittime del disastro ferroviario del 29 giugno.
Le bare hanno fatto il loro ingresso nello stadio Dei Pini, accompagnate da un grande applauso: tra queste le bare bianche di Luca e Lorenzo Piagentini. Sono stati citati uno per uno i nomi delle vittime, sette delle quali sono state trasportate in Marocco. Sulle bare di ognuna ci sono rose bianche.
Intervenuti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, e l’imam di Viareggio, Wahid el Fihri, il presidente di Fs Innocenzo Cipolletta e l’ad Mauro Moretti, il ministro Altero Matteoli, Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il vicepresidente Federico Gelli, il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza Stato Regioni Vasco Errani, la presidente di Confindustria Toscana Antonella Mansi. “Bisogna fare chiarezza per accertare le responsabilità”, ha detto Napolitano dopo la cerimonia.
Durante l’omelia, l’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, ha affermato che “il fuoco che ha distrutto tutto nella tragica notte della strage di Viareggio è sembrato il visibile di un non-senso, di un negativo assoluto che tutto fagocita e tutto distrugge, alimentato certamente non solo dal caso e dalla fatalità”. E se la storia dell’uomo “ha conosciuto e continua a conoscere violenze, ingiustizie, tragedie umane e disastri ecologici”, secondo il vescovo “c’è da interrogarsi sul ‘modo di vivere’, per certi aspetti violenti o ad ogni modo che mettono a rischio la vita stessa, a cui concorriamo tutti, con i nostri stili di vita personali e collettivi”. Quasi lanciando un appello, monsignor Castellani, che ha ricordato anche le parole del Papa, “simili incidenti non abbiano a ripetersi”, ha sottolineato come “è da tempo venuto il momento che il nostro territorio, la nostra Terra, con il contributo e la responsabilità di tutti, nessuno escluso, diventi come Dio l’ha voluta, ‘Madre sicura’, terra sicura, proprio convertendo gli stili di vita personali e collettivi”. L’arcivescovo ha invitato tutti i cittadini a guardare al futuro: “Viareggio risorgi, risorgi più bella – dice – è questo il messaggio che ho letto su uno striscione appoggiato nei pressi dellincidente ferroviario e scritto da una mano e un cuore generosi. È questo il futuro di speranza per tutti noi”.
In conclusione del rito funebre, il tenore Andrea Bocelli ha interpretato due brani: il ‘Panis angelicus’ di Frank e ‘Ave verum corpus’ di Mozart.
30 mila le persone che hanno reso omaggio alle 15 vittime, lunedì, nella camera ardente rimasta aperta fino quasi a mezzanotte. “Una partecipazione – ha detto il sindaco Luca Lunardini – davvero commovente di cui ringrazio tutta la cittadinanza e le persone venute da fuori città”.