VICENZA. Tra le 8 e le 10mila persone per il corteo del movimento No dal Molin, il gruppo di no-global che è contro lapertura della base Nato a Vicenza.
Alla partenza alcune donne hanno esibito uno striscione con la scritta No dal Molin, yes we can ma poco dopo la partenza il corteo è stato bloccato dalla presenza di un cordone di forze dellordine che stanno presidiando la zona da qualche giorno.
Alcuni manifestanti si erano attestati su un ponte sul corso d’acqua che circonda la base. Il contatto tra i carabinieri si è verificato quando questi ultimi hanno attraversato il ponte. Per difendersi i manifestanti hanno utilizzato scudi di plexiglass e fumogeni. In breve tempo l’aria della zona è diventata irrespirabile per il lancio di lacrimogeni. A quel punto il corteo si è fermato, per poi ripartire più tardi. La tensione è esplosa dopo la richiesta del corteo che voleva poter sfilare senza la presenza delle forze dell’ordine.
Il prefetto di Vicenza, Vincenzo Mattei, ha annunciato che nellarea del Molin vige un controllo militare: E stato predisposto tutto quello che era necessario ed è utile per contrastare questa volontà che non ha motivo di essere portata a compimento. Anche il sindaco Achille Variati ha rivolto un appello ai manifestanti : Spero che la manifestazione sia senza violenza in quanto la forza di questa manifestazione è proprio la non violenza.
La leader del movimento No dal Molin Cinzia Bottene ha annunciato che sfideranno le forze dellordine per entrare nella base del Molin: Non abbiamo mai nascosto le nostre intenzioni, oggi varcheremo la linea rossa ed entreremo nella base, per noi non è un’occupazione. Lo faremo per sollecitare Obama perché venga a Vicenza – sottolinea la Bottene – e si renda così conto della scelta scellerata che stanno facendo, ricordando inoltre di aver già inviato una lettera di invito, tramite canali istituzionali al presidente Usa. Per questo noi lo sfidiamo – continua il portavoce del presidio ‘No Dal Molin’ – dopo il G8 venga qui a Vicenza, una nuova base Usa di 100mila metri quadrati costruita in un’unica area verde della città, sopra la più grande falda acquifera del nord Italia, e quindi a rischio inquinamento, e soprattutto ad un solo chilometro dalla Basilica palladiana. Vicenza è patrimonio mondiale dell’Unesco, la nuova base non si può fare”.
Intanto, la Digos di Padova ha fermato alcune auto di giovani disobbedienti in partenza dal festival di Radio Sherwood per la manifestazione di Vicenza. All’interno delle auto la polizia avrebbe scoperto sacchetti con bulloni e biglie e un giovane è stato fermato e portato in questura. Dal presidio del ‘No dal Molin’ Luca Casarini, laeder dei centri sociali del nordest, attacca: “Qui sta avvenendo una cosa inaudita e vergognosa. Vengono fermati i giovani in partenza da alcune città per venire a Vicenza. Si vuole impedire di manifestare e la cosa più grave è che questa città viene militarizzata con i carabinieri del Tuscania di solito impegnati in Afghanistan”.